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Elezioni presidenziali francesi: voto frutto di paura e voglia di cambiamento

PARIGI, 23 APRILE - Una Francia perplessa rispetto all’andamento del voto nonché scossa a causa dei recenti attacchi terroristici è chiamata alle urne domenica 23 aprile per il primo turno delle elezioni presidenziali.[MORE]

I sondaggi inquadrano quattro candidati: Le Pen e Mélenchon, rispettivamente incarnazione di estrema destra ed estrema sinistra, il conservatore Fillon e Macron, statista indipendente che ha fondato la sua campagna elettorale sulla promozione di una posizione centrista. Stando ai sondaggi, rivelatisi strumento poco rappresentativo delle intenzioni di voto di un popolo frammentato e impaurito, i suddetti candidati avrebbero la possibilità di arrivare al ballottaggio.

Nell'ultima settimana infatti, i sondaggi avrebbero rilevato come il distacco tra il centrista indipendente Emmanuel Macron, la leader dell'ultradestra Marine Le Pen, il repubblicano François Fillon e il candidato della sinistra radicale Jean-Luc Mèlenchon si sia assottigliato. Secondo la media di undici sondaggi tra i più recenti, risalenti agli ultimi giorni e condotti prima dell'attacco sugli Champs-Elysèes, Macron otterrà il 23%, seguito da Le Pen con il 22,4%, Fillon con il 20% e Mèlenchon con il 18,5 %, con un margine d'errore di 2-3 punti.

Il sondaggio Odoxa realizzato in seguito all'attacco nel centro di Parigi avrebbe registrato un miglioramento per Le Pen, il cui sostegno è salito dell'1%. Ma secondo il direttore dell'istituto Ifop, Frèdèric Dabi, l'impatto dell'attentato di Parigi sulle elezioni presidenziali potrebbe rivelarsi "molto moderato", poiché esso è avvenuto a ridosso del voto e perché i francesi si sarebbero ormai 'abituati' a fatti del genere; Dabi parla però di un potenziale impatto sull'affluenza.

"Quel che è accaduto potrebbe cambiare le cose, potrebbe far decidere il 25-26% degli indecisi", afferma. Intanto gli 007 mettono in guardia sul pericolo jihadista e resta altissima l’attenzione alla sicurezza. Circa cinquantamila agenti di polizia sono stati dispiegati, assieme a settemila militari, per rafforzare le misure di sicurezza negli oltre sessantacinquemila seggi elettorali in tutto il Paese.

Previsti inoltre più controlli nelle strade e verifiche dei documenti all'ingresso dei seggi, per permettere l’accesso ai soli iscritti. La paura costituirà l’ago della bilancia tra un sistema elettorale che di per sé disincentiva la vittoria delle posizioni estremiste e un popolo da sempre pronto ad accogliere ma che oggi ha voglia di cambiare.

 

Luna Isabella

(foto da confartigianato.it)