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Francesco Totti, l'ex re di Roma

ROMA, 16 DICEMBRE - Un rigore sbagliato e tutto cambia, gira e si ribalta. Anche se ti chiami Francesco Totti, sei l’idolo incontrastato di una tifoseria da quasi un ventennio e rappresenti in campo e fuori l’essenza, il modo di vivere e comportarsi di un intero popolo in giallorosso. Certo, il rigore in questione poteva valere una vittoria con la Juventus, e storia e classifica attuale avrebbero centuplicato il valore dei semplici tre punti messi eventualmente in cascina, ma l’atteggiamento ipercritico dei tifosi è parso eccessivo un po’ a tutti, ex Pupone compreso.[MORE]

Il numero dieci giallorosso, intervistato alla festa natalizia del club, ha infatti esternato tutto il suo malumore per le disapprovazioni dei tifosi dopo lunedì sera e il penalty parato dall’amico Buffon.

Parole al vetriolo per i tifosi: ”Io un problema? Posso anche andarmene. Se dovessi continuare ad avvertire la sensazione di rappresentare un problema per questi tifosi, posso anche andare via. Se il problema della Roma sono io, come ho sentito, ci penserò seriamente. Non parlo né della società, né del mister, né dei compagni. Non è che non senta la tifoseria più vicina, ma mi dispiace sentire certe cose dai tifosi romanisti”. Un vero e proprio fulmine a ciel sereno, quindi, per la truppa giallorossa, reduce dal bicchiere a metà del posticipo pareggiato con la Juventus e perennemente impegnata in un ardito progetto di ricostruzione societaria e tattica.

Le parole di Totti paiono essere riconducibili ad un commento a voce alta di alcuni supporters giallorossi incontrati dal capitano nei pressi della sua abitazione. “Non sei più buono, lascia perdere” sarebbero state le parole esatte rivolte a Totti, risentito al massimo e piccato al punto di paventare ipotesi di addio difficili da digerire per tutti coloro che hanno la Roma e il bel calcio nel cuore. A margine dello sfogo,

Totti si è pronunciato anche sul momento giallorosso, chiarendo come “il progetto è seguito da tutti, remiamo tutti dalla stessa parte. La squadra è compatta, unita, ha un unico obiettivo: fare bene per i tifosi. E' normale che quando i risultati non vengono le cose cambiano, ma l'obiettivo è restare uniti verso l'allenatore e la società.”. Qualche parola anche sul rigore fatidico: ”E' stato un piccolo passo falso, se avessi segnato avremmo vinto. Abbiamo affrontato a viso aperto la squadra che in questo momento è più forte. Ho pensato di fare il cucchiaio a Gigi. Per rispetto non l'ho fatto, ma forse era meglio provarci... Dispiace essere criticato così per un episodio di questo tipo”.

Vetriolo puro per tutti i tifosi romanisti, mai come stavolta irrispettosi e irriconoscenti per un giocatore che ha sempre dato tutto per la maglia giallorossa, rinunciando ad offerte da nababbi e arrivando a sacrificare la Nazionale azzurra.

Rimarrà un episodio cancellato dal colpo di spugna del prossimo gol? Ai posteri, alla memoria corta oppure lunga ed alla (in?)gratitudine dei tifosi giallorossi l’ardua sentenza.

Alfonso Fasano