Francesco Sicari. La vita ed il sogno della vita
Cultura e Spettacolo Calabria Catanzaro

Francesco Sicari. La vita ed il sogno della vita

sabato 24 ottobre, 2020

Francesco Sicari. La vita edil sogno della vita. Mia madre mi raccontava i racconti e le favole per farmi addormentare.

Fuori, la pioggia, batteva forte sull'asfalto della statale 106 e presto le cunette si riempivano d'acqua.

Io avevo paura dei lampi e dei tuoni. La luce elettrica se ne andava e mia madre accendeva il lume a petrolio.

"Pinocchio, col cappello di molliche di pane e con l'abbecedario in mano

si apprestava ad andare a scuola"

“lungo la strada, però, incontrò Lucignolo che lo convinse ad andare a vedere il teatrino dei burattini”

Un lampo ed un tuono più forte e mi copro tutta la testa con la coperta, lasciando scoperto solo un buco per respirare.

Sotto la mia culla c'è anche Bobby, setter di mio padre, terrorizzato anch'egli dai lampi e dal fragore dei tuoni.

Bobby, il mio cane da caccia più grande! Intelligente come una persona!

Quando ci preparavamo per andare a caccia, non stava nella pelle tanto era eccitato. Cane di quaglie, di beccacce. Morto tanti anni fa, oramai polvere pure lui per chiudere il ciclo della sua vita in cui ha dato tanto affetto e ne ha ricevuto pure tanto. Sembra di vivere in un lungo sogno e che la mia vita non sia mai trascorsa ma sia stata solo una finzione, un romanzo visto da spettatore con gli stessi attori che siamo noi stessi.

Adesso sono seduto nelle nelle sedie di ferro del cinema "all'aperto Bonfà di Bianco.

E' estate. Sullo schermo compare una bicicletta. La guida un uomo che fischia mentre si avvicina vicino a casa mia!

"Ma quello è Faustino! e quella, sulla destra, è casa mia!

Ma come fischia bene il faustino! Per l'occasione aveva scelto il pezzo più forte,"nel blù dipinto di blù"

All'improvvisotorna indietro verso il paese, ancora è presto,sono solo le 21,30 e una capatina alla stazione è quasi di obbligo.

Beve una birra mentre guarda il capostazione Misitano ed il manovale Condello che si preparano per la prima scopa della serata.

Il capostazione Orlando è nervoso. Ha finito le sigarette ed ha voglia di fumare.

Il Faustino sale sulla bici per andare al tabacchino del P., nella parte alta del paese, forse è ancora aperto!

Torna dopo 20 minuti fischiando il "tema di Lara". Nelle mani porta 2 pacchetti di marlboro morbide.

Il Capostazione adesso ha acceso una e pensa. Fuma e pensa. Fuma, pensa e guarda il mazzo di carte napoletane.

La sera deve passare e passerà. Dovrà passare pure la notte, una delle tante notti per quelli che lavoravano.

Di notte però si pensa di più perché è la fine del giorno, quando si tirano i resoconti della giornata e della vita.

E' il momento più difficile e più importante della vita, combattuta ogni ora forse per niente!

Pensa e fuma una marlboro morbida. Poi si abbandona ad una grande risata che fà sbalordire il manovale Condello che non l'ha mai visto ridere! Ma sè il manovale Condello sapesse perché ride, allora, scoppierebbe anche lui in una grande risata che romperebbe il silenzio della biglietteria.

Intanto il Faustino ritorna, di nuovo, a casa ed anche per lui un altro giorno è finito.

Che importa come è stato! Importa solo che sia passato.

Mia madre è riuscita un'altra volta afarmi addormentare e chiude la porta della stanza da letto.

Tra poco arriverà mio padre. Di sicuro porterà mezzo kg di capretto che laverà per bene, togliendo ogni piccolo peluzzo.

Poi lo stuferà con molta cipolla fino a farlo diventare un piatto prelibato.

Fuori, il temporale, stà scemando ed è anche tornata la luce elettrica.

Franco Sicari


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