Cultura e Spettacolo

Francesco Sicari: Gli uomini, crescendo, diventano fanciulli

La sera stava scendendo un'altra volta sul mio piccolo paese. Era scomparso, dietro l’Aspromonte, il rossore del tramonto di un giorno qualsiasi, degli anni della mia vita.

Bianco, senza tante sorprese, si stava preparando alla notte e già le strade si stavano svuotando. La vita si spostava dentro le case ad un piano, nei bar e nelle osterie. Lungo corso Umberto e lungo la statale 106 solo qualche auto rompeva

la monotonia delle luci dei lampioni che proiettavano per terra l'ombra dei platani. Nella mia stanza,stavo traducendo, dal latino, una favola di Fedro! "Juppiter nobis posuit duas somas...."

Era facile e la traduzione filava tanto che finì presto.

Mio padre stava arrivando, dopo avere fatto la partita a carte al bar Cafari. Boby, il setter da caccia, avvertì il suo arrivo a 50 metri di distanza!

Sotto il braccio aveva portato la carne per la cena e quella sera erano bistecche di maiale, della parte del collo , quelle più saporite perché più grasse.

Rileggo la favola di Fedro per capirne il significato! "Giove diede agli uomini 2 bisacce, una davanti al petto e un'altra dietro le spalle. Le bisacce erano piene dei difetti degli uomini.

La bisaccia davanti conteneva i difetti degli altri uomini mentre quella di dietro conteneva i difetti di ciascuno di noi."

Come erano belli quei giorni, quando si iniziava ad apprendere e sembrava vivere in una favola senza fine.

Fanciullo, grande bambino e piccolo uomo!

Fedro ammoniva la stoltezza dell'uomo che vede e critica i difetti degli altri mentre non vede i propri difetti che si trovano dietro le spalle. La 2a media di Locri del 1963! le grida dei miei compagni, all'uscita!

Poi il treno che scendeva verso sud, a Bianco!

Sulla sinistra il mare Joniodi mille colori e dell'odore della salsedine delle mareggiate.

La notte con tante stelle nel cielo o la notte scura coi tuoni, e con il vento.

Nel mio lettino, mi copro tutto con le coperte e per addormentarmi incomincio a sognare con gli occhi aperti.

Poi i sogni veri, quelli di sempre e di tutte le notti!

Sogni per tutti, per bambini, per fanciulli e per uomini o forse sogni

solo di bambini e di fanciulli, sogni come favole per potere sconfiggere

il tedio della vita ed il buio della morte!

La morte sfugge ai sogni dei fanciulli!

Francesco Sicari