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Francesco Ghirelli, Direttore Generale della Lega Pro, scrive all'A.C. Milan dopo i cori razzisti

FIRENZE, 3 GENNAIO 2013 - Il Direttore Generale della Lega Pro, Francesco Ghirelli, condannando i gesti come quelli che hanno portato oggi alla sospensione della partita amichevole Pro Patria-Milan, ha scritto al club rossonero. Di seguito le righe che sono state consegnate alla società di via Turati.

Cari Ambrosini e Allegri,

sono terribilmente colpito da ciò che vi è capitato, poco fa, nella partita con la Pro Patria. Ho apprezzato le parole che avete rivolto al club, composto da persone perbene. Noi della Lega Pro condividiamo la scelta operata di sospendere l'amichevole. Non si può e non si deve tollerare nessun insulto razzista, segno di una subcultura di gente senza intelligenza e senza carattere. Sono dei vigliacchi repressi e non meritano alcun rispetto, vanno isolati, condannati. Mi auguro che chi ha visto trovi l'orgoglio per denunciare con nomi e cognomi. Quando tornerete a giocare in amichevole con la Pro Patria, noi dirigenti della Lega Pro ci saremo per rimarcare dalla parte di chi stiamo, con il calcio, con i calciatori di qualunque razza, credo religioso, con le famiglie e i tifosi veri.

Nei nostri campi prima della partita, si suona l'inno “la nostra canzone”, di Mogol e Prudente. Ascoltatela attentamente, è un inno all'Italia che vogliamo, è un segno di speranza per un mondo senza divisioni, senza razzismo e per un calcio bello, gioioso, pulito, senza frontiere. Vi assicuro che la lotta al razzismo, ieri era forte e da oggi diventerà ancora più decisa. Un abbraccio da tutti noi”.[MORE]

ECCO IL MOMENTO IN CUI LA SQUADRA ROSSONERA HA DECISO DI ABBANDONARE IL TERRENO DI GIOCO.