Cultura e Spettacolo
Francesco De Gregori e il suo nuovo album "Vivavoce"
TORINO, 03 DICEMBRE 2014 - Posti a sedere esauriti due ore prima del suo arrivo. Francesco De Gregori è stato atteso con trepidazione dai suoi fans all’interno dello spazio incontri della Feltrinelli di Porta Nuova a Torino per la presentazione del suo nuovo album. Al suo fianco il vicedirettore de La Stampa Massimo Gramellini a fare da relatore ed intervistatore.
L’album “Vivavoce” è il ventunesimo del cantautore romano, si tratta di una raccolta dei suoi maggiori successi, reinterpretati nel modo in cui De Gregori concepisce oggi la musica. Prima del suo ingresso viene fatto partire il video del singolo “Alice”, che vede la partecipazione straordinaria di Luciano Ligabue, seguito da “La donna cannone”. Ed il pubblico è commosso già prima dell’evento.
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Gramellini introduce con il proprio primo ricordo del “Principe”, risalente al 1979. Più precisamente la notte prima degli esami del giornalista volto di Che Tempo Che fa, in cui con alcuni suoi amici assistette al maxi concerto allo stadio Comunale di De Gregori con Lucio Dalla del tour Banana Republic. Tra l’altro quello fu il concerto che aprì gli stadi italiani alla musica.
Poi il ricordo al grande Cantautore bolognese è doveroso, e proprio alla Feltrinelli di Porta Nuova presentarono insieme il doppio album “Work in progress”. Un tributo che si riscontra anche nel cd. Alla fine di “Santa Lucia”, De Gregori fischietta la canzone “Come è profondo il mare” in uno stupendo omaggio puramente musicale.
La domanda d’obbligo in periodo come questo è: la musica dei cantautori esiste ancora? Qua De Gregori si fa serio ma allo stesso tempo rassicurante: “Il cantautorato c’è sempre stato. Il primo che io mi ricordi fu Edoardo Spadaro. Oggi mi da fiducia il fatto che ci sia ancora l’attenzione per le parole, soprattutto nei rappers, che della parola fanno ancora il loro strumento di forza”.
Un De Gregori, che sembra molto cambiato durante gli anni non risparmia aneddoti divertenti sui propri colleghi: “Quando con Dalla facemmo ‘Gelato al limon’ di Conte, che allora non era ancora famoso, lui ci disse grazie, ma potevate fare meglio”. E ancora: “Si è vero, con Baglioni ci mettemmo a suonare per le strade di Roma e in pochi ci riconobbero, fu lui quello a rimanerci più male perché è il più vanitoso…si vede dal modo in cui si pettina”.
La data del prossimo Vivavoce tour a Torino ancora non c’è, sicure finora soltanto Roma e Milano, ma dopo questa scoppiettante presentazione che ha contagiato il pubblico presente, si può sperare che una puntata sul capoluogo piemontese De Gregori la faccia.
Jacopo Bergeretti