Cronaca
Foto, video, polemiche e petizioni: il terremoto in Emilia sotto la lente del web
ROMA, 29 MAGGIO 2012- Foto, tantissime, una valanga; e video. Amatoriali, girati spesso con un telefonino, voci confuse sullo sfondo. E' il popolo del web che racconta le terribili scosse in Emilia, che mette a disposizione di chiunque materiale di ogni sorta, mentre Twitter e Facebook si trasformano improvvisamente in una sorgente inarrestabile di notizie e aggiornamenti.
Ancora una volta, come era già accaduto in altre occasioni, è la rete intera che si mobilita, dai piccoli ai grandi utenti, e sceglie il mezzo di informazione più capillarmente diffuso per diramare appelli, un'ultim'ora, un resoconto minuto per minuto di quel terremoto che sta facendo tremare l'intero Nord Italia.
Così, l'Istituto Nazionale di Geologia si appoggia al suo blog, e in tempo reale aggiorna una serie di video sugli ultimi, minuziosi rilevamenti; le Ferrovie dello Stato, invece, scelgono Twitter, per avvisare gli utenti di sospensioni e ritardi dei treni.[MORE]
Dai siti web ai social network rimbalzano raccomandazioni ai cittadini delle zone colpite, perchè usino il meno possibile il cellulare, evitando così di intasare le linee già sature e i centralini. Il comune di Bologna, intanto, apre la propria rete wi-fi, cui tutti potranno connettersi senza bisogno di utilizzare la password.
C'è chi fa girare numeri di telefono per le emergenze, chi, come l'Avis, ne approfitta per cercare volontari che possano donare sangue, per sopperirne alla mancanza negli ospedali emiliani.
Non mancano, purtroppo, le polemiche; davvero infelici le trovate di un paio di ristoranti, che hanno invitato i propri clienti a scongiurare ogni timore per il terremoto con un bel pranzetto, o il twit di Groupalia (Paura? voliamo a Santo Domingo), contro cui si sono scagliate centinaia di persone.
Anche la politica, ovviamente, non perde occasione di mettersi in mostra: fioccano i cinguettii e gli stati di Facebook di esponenti di ogni partito, alle prese con consigli e dichiarazioni di "sentita partecipazione" ; inevitabili, infine, le petizioni e le raccolte firme.
Da segnalare, sicuramente, l'iniziativa di chi propone di annullare i festeggiamenti e le parate del 2 giugno, e devolvere piuttosto quelle risorse alle zone colpite dall'emergenza; un gesto non solo simbolico, che sarebbe sicuramente un modo ben più degno di celebrare la Repubblica e l'unità del nostro Paese, in un momento tanto drammatico.
(immagine da: "www.ibitimes.com")
Simona Peluso