Estero
Forze di Tripoli riconquistano il porto di Sirte: miliziani Is in fuga
TRIPOLI – La notizia arriva da un portavoce delle forze del governo di accordo nazionale libico: le truppe di Tripoli avrebbero riconquistato il porto di Sirte, in Libia, ormai da mesi roccaforte dei miliziani jihadisti.
Secondo quanto affermato da Reda Issa, responsabile delle informazioni relative alla missione, le forze del governo libico hanno “preso il controllo del porto di Sirte e si sono ivi installate”. Le truppe avrebbero anche occupato “diversi quartieri nella parte orientale della città”.
Le truppe fedeli al governo di Fayez al Sarraj hanno percorso ben 150 km in tre settimane per raggiungere Sirte. La loro offensiva è stata preparata da una serie di bombardamenti iniziata lo scorso lunedì e da attacchi con missili lanciati dalle navi da guerra.
Al momento, i miliziani jihadisti sarebbero quindi stretti in una morsa di circa 5 km quadrati tra il centro della città e la parte settentrionale. Altri combattenti dell’Is sono invece fuggiti nel deserto.
Reda Issa ha aggiunto che, fino a questo momento, la città è stata teatro di violenti combattimenti che hanno provocato almeno 11 morti e 45 feriti tra le forze filo-governative. La gran parte dei feriti è stata colpita da alcuni jihadisti appostati sui tetti delle case. [MORE]
Per quanto la riconquista del porto sia certamente un traguardo per le truppe filo-governative e, più in generale, per la lotta al Califfato, secondo gli esperti è ancora presto per cantare vittoria: secondo Mattia Toaldo, analista sulla Libia dell’European Council on Foreign Relations a Londra, “la città potrebbe essere disseminata di mine e ordigni. A quanto risulta - spiega l’analista ad Agenzia Nova - l’intenzione delle forze di Misurata è di dare le chiavi della città alle autorità locali. C’è la consapevolezza che il precedente atteggiamento vessatorio verso la città di origine di Muhammar Gheddafi è stata una delle cause dell’avvento dell’Isis”.
In effetti, in queste ore il governo libico ha invitato le diverse fazioni militari del Paese di unirsi “alle forze vittoriose” per “costruire insieme la nazione libica ed essere uniti contro il nemico comune”. Con queste dichiarazioni, il capo del Consiglio presidenziale sembrerebbe voler scongiurare l’avvento al potere del generale Khalifa Haftar, comandante dell’autoproclamato Esercito libico della Cirenaica e oppositore del governo di Tripoli.
“Politicamente, il governo di accordo nazionale, e soprattutto Misurata e Jadhran, ne escono rafforzati, ma è anche vero che ora dovranno essere bravi a mantenere alta l’attenzione internazionale sulla Libia nonostante la caduta di Sirte — ha detto Toaldo —. Bisogna stare in guardia - ha aggiunto - sia alla reazione dell’Isis, prevedibilmente con attentati terroristici, che di Haftar che sembra essere stato marginalizzato da questa battaglia e tornerà alla carica”.
(foto: gazzettadiparma.it)
Sara Svolacchia