Cronaca
Terremoto, terrore nel Centro Italia: scossa di magnitudo 6.5 tra Norcia e Preci
NORCIA, 30 OTTOBRE - La terra continua a tremare nel centro Italia. Quest'oggi, alle 7.40, una nuova scossa di magnitudo 6.5 è stata registrata nella zona tra Perugia e Macerata. Il terremoto di oggi “Ha un'intensità tale da interessare una zona che si estende per almeno 20-25 chilometri" afferma il sismologo Alessandro Amato dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia .[MORE]
Crolla il centro storico della città di Norcia, la Basilica di San Benedetto e la cattedrale di Santa Maria argentea, simboli storici e religiosi della città sono stati danneggiati. "E' crollato tutto, vedo colonne di fumo, è un disastro !'' lo dice il sindaco di Ussita, uno dei comuni più colpiti dal sisma del 26 ottobre. Al momento non sembrerebbe ci siano state vittime.
La scossa è stata avvertita a Rieti, nelle Marche, in tutta l'Umbria e anche a Firenze.
Paura anche nel Lazio, dove i primi commenti arrivano dai social, molte persone si sono riversate in strada terrorizzate. Era già stata annunciata negli ultimi giorni dai sismologi la possibilità di una nuova scossa ma non si era pronti ad una tale intensità. Momentaneamente chiuse le linee Metro A e B per «verifiche tecniche» dopo la lunga scossa rallentamenti anche nelle linee ferroviare che collegano Roma-Lido, Termini-Centocelle e Roma—Viterbo.
Da quanto appreso, i crolli verificatisi dopo l'ultima scossa di magnitudo 6.5 hanno "seriamente compromesso la viabilità della zona" tra Umbria e Marche, ha riferito il capo della protezione Civile, Fabrizio Curcio, il quale ha invitato la popolazione a spostarsi il meno possibile dalle zone di residenza per lasciare libero il transito ai soli mezzi di soccorso.
Crucio ha poi asserito: "Siamo in grado di gestire questa cosa, le squadre di soccorritori stanno arrivando, il sistema è in grado di reggere. Per ora la priorità sono le persone". Il primo bilancio provvisorio è di una decina di feriti, tra i quali uno grave, dopo la forte scossa di terremoto di questa mattina a Norcia.
Attraverso una nota, l'Istituto di geologia ambientale e geoingegneria del Cnr ha reso noto: "Ogni volta che si sviluppa un terremoto lungo una superficie di faglia, la zona ipocentrale si scarica (rilassamento) e vengono caricati i volumi adiacenti (lateralmente) alla faglia stessa. Tali volumi, sottoposti ad un nuovo stato di stress, possono cedere (rompersi) e generare terremoti a loro volta. Sono processi di propagazione laterale della sismicità (contagio) relativamente frequenti, già osservati in altre aree sismiche della Terra come per esempio in Turchia, California e Haiti. Questo processo sta coinvolgendo l'Appennino centrale in questi mesi".
Il Terremoto, spiega l'Igag- Cnr, si è spostato da Amatrice verso nord, nell'area di Visso e Ussita, e da questi luoghi oggi nuovamente verso sud nell'area di Norcia, dove il terremoto di Amatrice di agosto si era arrestato. Gli intervalli di tempo tra un terremoto forte ed una altro forte adiacente possono essere di anni o decine di anni - spiegano gli studiosi - ma anche giorni o mesi come sta accadendo oggi in Appennino centrale. Non vi è nessuna certezza che lo sciame sismico si sia arrestato. Il comunicato prosegue, affermando: "Non siamo in grado di prevedere quando e come tale sequenza sismica andrà a scemare, né possiamo in linea teorica escludere altri terremoti forti come e più di quelli avvenuti fino ad oggi in aree adiacenti a quelle colpite in questi mesi".
Laura Carrara