Forse novità importanti nelle indagini sull'omicidio Cella: trovato un Dna femminile
Cronaca Liguria

Forse novità importanti nelle indagini sull'omicidio Cella: trovato un Dna femminile

lunedì 28 novembre, 2011

CHIAVARI(GE), 28 NOVEMBRE 2011-  Si potrebbe essere alla vigilia di una svolta esiziale nelle indagini sul delitto di Nada Cella, la giovane chiavarese ammazzata all’interno dello studio del commercialista Marco Soracco, dove lavorava come segretaria, nella mattinata del sei Maggio di quindici anni fa. Ai primi soccorritori che trovarono la ragazza a terra che perdeva sangue dalla bocca parve verosimile un gravissimo malore e solamente più tardi all’Ospedale San Martino di Genova, proprio mentre la giovane stava agonizzando, ci si accorse che invece era stata colpita alla testa da un oggetto contundente che le provocò un trauma cranico di tal gravità da portarla alla morte in poche ore.[MORE]

Per quel delitto si seguirono varie piste: le due più accreditate videro come sospettati prima il datore di lavoro di Nada, il commercialista Soracco, scapolo molto vicino alla Curia della città del Tigullio, e poi un gruppo di protettori albanesi che avrebbero odiato la povera vittima in quanto questa avrebbe aiutato una prostituta del paese d’Oltre- Adriatico ad affrancarsi dalla schiavitù della strada. In entrambi i casi, dopo poco, le tesi investigative furono abbandonate.

Poco tempo dopo l’omicidio fu il padre di Nada a morire di crepacuore per il dolore e la mamma, Silvana Smaniotto, rimase così sola a chieder giustizia per quella sua povera figlia. Nella primavera scorsa il colpo di scena: il Sostituto Procuratore di Chiavari Francesco Brancaccio riapre il caso e, ritenendo che nel 1996 le indagini furono condotte in maniera approssimativa e con molti errori, incarica la Polizia di Genova, che si avvale del supporto scientifico dell’apposito nucleo costituito presso la Direzione Nazionale della Polizia di Stato a Roma, di nuove indagini. Si parte così rianalizzando i pochi indizi a disposizione:una ciocca di capelli, quattro bottoni, il vestito indossato quella mattina da Nada. La settimana scorsa, poi, il giudice Brancaccio ordina una nuova perizia informatica sul Personal Computer dell’ufficio segreteria dello studio Soracco, ufficio ricoperto da Nada.

Che sia nascosto in quei file il movente del delitto della giovane? Lo riveleranno le perizie. Pochi giorni fa, poi, analizzando scientificamente i vestiti della sventurata donna, la Polizia ha comunicato al magistrato inquirente una grossa novità che potrebbe costituire una vera e propria svolta nelle indagini. I Dna isolati, contenuti in tracce di saliva e sudore, sul capo d’abbigliamento esaminato sarebbero infatti femminili e sarebbero più di uno. Ora gli investigatori della Scientifica stanno cercando di separarli sì da poterli utilizzare in eventuali comparazioni con quelli di persone sospettate.

C’è da dire, ad onor del vero, che durante le fasi del soccorso alla ragazza in fin di vita nessuno pensò ad un’aggressione fatale e ,quindi, la scena del delitto venne assai contaminata dai primi intervenuti. La zia e la mamma di Soracco addirittura lavarono ogni parte dello studio facendo scomparire le tracce di sangue. Per tutti questi motivi oggi, a quindici anni di distanza dal fattaccio, è sempre più complesso arrivare ad una verità univoca.
 

Sergio Bagnoli
 


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