Politica
Fornero: si ai licenziamenti nel settore pubblico
ROMA, 25 MAGGIO 2012 – Mentre è appena iniziato l’iter legislativo per l’approvazione parlamentare del ddl di riforma del mercato del lavoro, un nuovo acceso dibattito si è aperto tra il Governo Monti, in persona del Ministro Elsa Fornero e i Sindacati, ma questa volta in materia di licenziamenti nel settore del pubblico impiego. [MORE]
A causare il contrasto le parole del Ministro Fornero, rimbalzate da varie agenzie di stampa sino all’orecchio delle Sigle Sindacali secondo cui anche nel pubblico, come nel settore privato, deve essere individuata la possibilità di licenziare.
Dura quindi la replica del responsabile Settori pubblici della CGIL Nazionale, Michele Gentile, secondo cui “Un auspicio del genere, espresso perlopiù in una fase di gravissima crisi economica, è il segno di come il ministro non abbia chiaro il titolo del suo Ministero: è a capo del dicastero del lavoro e non certo dei licenziamenti”. La Fornero – ha proseguito - farebbe meglio ad occuparsi di più come evitare e impedire i licenziamenti illegittimi visto che stiamo parlando di pubbliche amministrazioni governate dalla politica”.
Dello stesso tenore il parere espresso dal leader della Cgil Raffaele Bonnanni, secondo cui "Non si capisce proprio, con tutto il rispetto, questo furore ideologico del Ministro del Lavoro sul tema della licenziabilità' dei pubblici dipendenti. Il Governo ed il Ministro del Lavoro si concentrino - sulle misure per creare lavoro, ristrutturare il pubblico impiego e risolvere il problema degli esodati, piuttosto che alimentare campagne contro i lavoratori pubblici".
Sulle dichiarazioni del Ministro Fornero, è quindi intervenuto anche il Ministro per la Pubblica Amministrazione e Semplificazione Filippo Patroni Griffi, il quale ha precisato che il tema dei licenziamenti nel settore del pubblico impiego è già agli atti della legge delega predisposta per la riforma del lavoro, ma che tuttavia ogni definizione della questione nel merito , non può prescindere da una più attenta valutazione tecnica dell’intero Consiglio dei Ministri.
SAVERIO CARISTO