Formigoni: sequestrati conti bancari e villa in Sardegna per il Caso Maugeri
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MILANO, 10 APRILE 2014 - La Procura di Milano ha appena disposto il sequestro preventivo dei beni per Roberto Formigoni, ex governatore della Regione Lombardia ed attuale senatore del Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano.
Formigoni è stato accusato di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e appropriazione indebita, nell'ambito dell'nchiesta San Raffaele-Maugeri. Egli, insieme all'ex assessore regionale Antonio Simone, all'imprenditore Pierangelo Daccò e ad altre sette persone, avrebbe finanziato per 200 milioni di euro la Fondazione Maugeri di Pavia, favorendola con stanziamenti regionali. Tutte le accuse nei suoi confronti sono state da lui sempre respinte.
Ad essere stati sequestrati dal gip Paolo Guidi, su richiesta dei pm Laura Pedio, Antonio Pastore e Gaetano Ruta, i suoi conti correnti bancari, la villa ad Arzachena, in Sardegna, Costa Smeralda, una serie di immobili a Lecco e San Remo di cui il senatore risulterebbe comproprietario, e tre automobili. Il totale dei beni sequestrati all'ex governatore della Lombardia è pari a 49 milioni di euro.
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La replica arriva immediata da parte di Roberto Formigoni che dichiara: «Leggo che mi avrebbero sequestrato o starebbero sequestrandomi beni fino a 49 milioni di euro. Tranquillizzo tutti, non ho mai posseduto nemmeno la centesima parte di 49 milioni». E prosegue, negando anche di possedere la casa in Sardegna: «Su uno dei miei due conti correnti figura un attivo di 18 euro e 20 centesimi, sull'altro un passivo di 75mila euro. Le mie tre auto sono: una Alfa Mito del 2012 per uso personale, una Panda del 2009 e una Multipla del 2008 in dotazione ai miei collaboratori. Non ho mai posseduto né posseggo una casa in Sardegna. Le proprietà immobiliari sono: un micro appartamento nella periferia di Sanremo di 36 metri quadrati e tre appartamenti in Lecco di 400 metri quadrati complessivi, che sono stati ereditati dai miei genitori. Di tutti questi immobili condivido la proprietà con i miei due fratelli».
Già nei mesi precedenti sono stati eseguiti sequestri per 53 milioni di euro a carico dell'imprenditore Pierangelo Daccò, dell’ex assessore lombardo Antonio Simone e dell’ex direttore amministrativo della Fondazione, Costantino Passerino. I 49 milioni bloccati adesso, invece, corrispondono all’ammontare della presunta corruzione che il giudice addebita all’ex Governatore e a Perego, ma in parte anche a Daccò, che ha venduto a Formigoni la villa in Costa Smeralda, Simone e Passerino. Di questi 49 milioni di euro 39 milioni sarebbero la presunta corruzione legata alla vicenda Maugeri e 7,6 milioni sarebbero, invece, le presunte mazzette per il caso San Raffaele. Non sono stati sequestrati, invece, i conti di Formigoni riguardanti la sua attività di senatore.
Fonte: La Stampa
Valentina D'Andrea