Formigoni, chiesto un anno di carcere dal Pm. L'accusa: avrebbe diffamato i Radicali
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MILANO, 12 LUGLIO 2012- Chiesta dal pm milanese Mauro Clerici la condanna a 1 anno di reclusione del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, senza attenuanti generiche, per aver diffamato nel corso di una conferenze stampa i Radicali della lista Bonino-Pannella, nelle persone del candidato alle elezioni regionali 2010 Marco Cappato e di Lorenzo Lipparini, sostenendo che quest'ultimi avrebbero preso parte, con manipolazioni in Tribunale, a una macchinazione finalizzata a escludere il centrodestra dalle elezioni regionali lombarde 2010.
In particolare, le accuse risalgono a dichiarazioni, riportate da quattro quotidiani, avvenute il 5 marzo 2010 quando, Formigoni non solo si difese ma si provo a ribaltire le accuse, addebitando ai Radicali d'aver "potuto compiere qualsiasi atto manipolativo, compresa la sottrazione di documenti in Tribunale"; visto che erano "rimasti 12 ore da soli con in mano penne e borse a controllare i registri, avrebbero "potuto manipolare le liste, correggerle, spostare i documenti come volevano", al punto che "51 certificati, a una prima verifica segnalati come presenti, dopo la visita dei Radicali non c'erano più". Il pm ha ritenuto tale ricostruzione falsa. Così, la pena minima, se il pm non dovesse ritenere l’imputato meritevole delle attenuanti generiche, è di un anno di reclusione. Inoltre, i radicali, costituitisi parte civile con l'avvocato Giuseppe Rossodivita, si sono associati e hanno chiesto al Tribunale un risarcimento danni di 250.000. [MORE]
"È una cosa scandalosa e ridicola nello stesso tempo", ha commentato Roberto Formigoni, che ha proseguito, "Ma i radicali non sono un partito? Non fanno politica? Bene! Le polemiche tra politici sono sempre state giudicate insindacabili. Negli anni ho richiesto più volte alla Procura di procedere contro diversi colleghi politici o partiti, da Umberto Bossi, ai Radicali stessi, all'Italia dei Valori, etc. Non hanno mai dato seguito alle mie richieste (neppure nel caso di accuse offese gravissime a me rivolte), ma mi hanno detto che le polemiche tra politici si devono risolvere tra politici". Conclude, infine, il presidente della Regione Lombardia, "Ora c'è un Pm che cambia idea e decide che è la procura a poter sindacare nelle polemiche tra politici. Ma sono fiducioso che anche in questo caso alla fine ci sarà un giudice a Berlino".
La sentenza del processo in corso è prevista in ottobre.
(Fonte: Corriere della Sera)
Rosy Merola