Cronaca
Forconi in Sicilia : terzo giorno di protesta. Momenti di tensione in tutta l'isola
PALERMO, 18 GENNAIO 2012- Non si ferma la protesta in Sicilia, dove gli autotrasportatori aderenti alla sigla Aias, e i lavoratori dei movimenti "Forza d'urto" e "Movimento dei Forconi", sono giunti al terzo giorno di sciopero e sono sempre più motivati a non demordere e a continuare su questa strada fichè non verrà registrato un cambiamento radicale.[MORE]
Lunghe code di automobilisti in fila davanti gli ultimi distributori ancora in funzione, che bloccano il traffico, con la speranza di rifornire i propri mezzi, gente che si adopera con recipienti, bottiglioni e contenitori vari al fine di preservarsi dai successivi giorni di protesta, battibecchi che sfociano in liti vere e proprie per aggiudicarsi gli ultimi litri del “prezioso” carburante. E’ la scena che si trova dinanzi, da ieri sera, ogni siciliano che mette piedi fuori di casa. Stessa sorte anche per i generi alimentari, che cominciano a scarseggiare nei supermercati. Sugli scaffali iniziano a mancare da ieri i prodotti freschi, la carne, il latte, le uova e anche la pasta.
A Palermo, dove la situazione è costantemente monitorata dalla Polizia, continua il presidio davanti all'ingresso del Porto e nei pressi della Circonvallazione, all'ingresso di via Oreto e all'altezza dello svincolo di Villabate. Lungo lo scorrimento veloce Palermo-Agrigento, all'altezza dello svincolo per Bolognetta, un centinaio di persone e una quarantina di mezzi pesanti bloccano il passaggio.
Nel catanese, permangono i blocchi organizzati nel piazzale antistante il Porto, nella Zona industriale, nei pressi dello svincolo 'Paesi Etnei' della Tangenziale. Ad Acireale, la manifestazione ha invece raggiunto il bivio dell'hotel Orizzonte, lungo la Statale 114, nei pressi della frazione Trepunti, a Giarre. Ma la lista continua a crescere a dismisura. Si sono, oggi, aggiunti due nuovi presidi: lungo la Statale 385, all'altezza del bivio di Mineo, e a Caltagirone, nella zona del cimitero a Catania.
Gli scioperanti non sembrano voler mollare, anzi. Quello che chiedono è un intervento del Governo per ridurre il prezzo del gasolio in Sicilia e le tariffe delle autostrade. Al contempo, la Confederazione italiana agricoltori insieme ai Codacons, chiede l’intervento delle autorità in modo da garantire la libera circolazione di mezzi e persone. Secondo le due associazioni i metodi di protesta messi in atto, ledono le libertà e i diritti dei siciliani, arrecando loro un ulteriore danno invece di agevolarli.
«La protesta degli autotrasportatori, seppure legittima e comprensibile nelle motivazioni, non deve danneggiare la Sicilia, le imprese siciliane e cittadini. Il grido di allarme delle associazioni di impresa lanciato nelle scorse ore non può essere inascoltato – afferma il senatore e presidente dei Liberal Pd Enzo Bianco -. Il governo regionale si faccia carico di rappresentare le istanze di tutte le categorie produttive nei confronti del governo nazionale. Al contempo avvii politiche efficaci per sostenere l’economia siciliana, oggi in condizioni di estremo disagio. Dall’altro lato, le istituzioni e le forze dell’ordine vigilino per evitare episodi che travalicano la legalità. L’esercizio della democrazia, anche quello di protestare e manifestare, deve sempre essere tutelato, ma nel rispetto dei diritti altrui».
Maria Lo Porto