Fondi ai gruppi, arrestati i consiglieri regionali Diana e Sanjust e l'imprenditore Cogoni
Politica Sardegna

Fondi ai gruppi, arrestati i consiglieri regionali Diana e Sanjust e l'imprenditore Cogoni

giovedì 7 novembre, 2013

CAGLIARI, 7 NOVEMBRE 2013- Svolta nell’inchiesta sui fondi ai Gruppi del Consiglio della Regione Sardegna. I consiglieri regionali Mario Diana (ex capogruppo Pdl) e Carlo Sanjust (Pdl), sono stati arrestati ieri mattina con l’accusa di peculato e falso. Agli arresti anche Riccardo Cogoni, un imprenditore specializzato nel settore dell’elettronica.

Sanjust e Cogoni si trovano in due bracci diversi e dividono la cella con un altro detenuto nel carcere cagliaritano di Buoncammino, mentre Diana si trova nel nuovo carcere di Massama a Oristano. Ha trascorso la notte in cella da solo.[MORE]

Sono previsti domani presso la struttura carceraria di Buoncammino gli interrogatori di garanzia dei tre denuti. Diana verrà quindi trasferito nel capoluogo.

Nei mesi scorsi i due esponenti politici erano finiti al centro dell’inchiesta della Procura di Cagliari sui fondi ai gruppi. Le loro case e i rispettivi uffici sottoposti a perquisizione.

La perquisizione in casa di Diana, ex capogruppo Pdl in Consiglio Regionale, ora alla guida di “Sardegna è già domani” è scattata il 30 Settembre scorso. Secondo quanto ipotizza la Procura, egli avrebbe utilizzato migliaia di euro per investimenti per i quali si contesta l’attinenza con la finalità per cui il denaro è stato erogato. I soldi sarebbero stati spesi per l’acquisto di rolex d’oro, libri preziosissimi, penne di lusso, portafogli griffati, poi in convegni, pranzi, incontri, per un totale di 200 mila euro. L’arresto è giunto mentre si trovava alla guida della sua autovettura sulla SS 131.

A ottobre è avvenuta invece la perquisizione dell’abitazione e dell’ufficio di Sanjust. L’esponente del Pdl è stato arrestato ieri nella sua abitazione, sita nel quartiere storico di Castello a Cagliari. La Procura gli contesta l’utilizzo dei soldi pubblici per saldare le spese sostenute per il suo matrimonio, avvenuto a Maggio 2009, che ammontano a 25 mila euro circa.

Finisce in cella anche un noto imprenditore cagliaritano, specializzato nel settore dell’informatica e dell’organizzazione di eventi, Riccardo Cogoni. Avrebbe cercato, attraverso documentazione fiscale falsa, di consentire a Diana la giustificazione di spese di circa 100 mila euro.

E' stato inoltre perquisito lo studio odontotecnico e l'abitazione del consigliere regionale del Pdl Onorio Petrini alla ricerca di elementi utili per le indagini. Anche Petrini è indagato per peculato e dovrà giustificare una spesa di poco meno di 6 mila euro per l'acquisto di 25 oggetti d’argento, tra cui ciotole, un vassoio e una zuccheriera.

L’ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita ieri mattina dai Carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria della Procura di Cagliari, coadiuvati dai militari del Comando Provinciale, è stata firmata dal Gip del tribunale di Cagliari Giampaolo Casula. L’arresto è stato richiesto dal sostituto Procuratore della Repubblica Marco Cocco, il quale è coordinatore dell’inchiesta-bis sull’uso illecito dei fondi ai Gruppi del Consiglio Regionale della Sardegna, che vede indagati 33 consiglieri della scorsa legislatura.

I provvedimenti sarebbero stati resi necessari, in seguito a una presunta attività di inquinamento delle prove da parte degli indagati. Essi avrebbero presentato fatture false per giustificare le spese sostenute con i fondi del Gruppo del Consiglio, con il tentativo di inquinamento probatorio, relativo sia ai documenti, sia alle fonti testimoniali. E’ quanto si legge nelle 55 pagine dell’ordinanza firmata dal Gip Giampaolo Casula.

Secondo alcune indiscrezioni inoltre,in questi giorni in Consiglio, sarebbero improvvisamente rientrati dall’esterno alcuni oggetti, tra cui penne Montblanc, libri preziosi, un televisore ed altri apparecchi, di cui i consiglieri non erano titolari, che erano stati portati all’esterno.

Secondo il Gip i consiglieri indagati non avrebbero esitato a coinvolgere anche soggetti estranei nell' occultamento delle prove delle numerose appropriazioni illecite, nonostante fossero a conoscenza delle indagini.

La difesa risponde. Carlo Amat, avvocato di Sanjust, parla di “provvedimento sproporzionato”, e si mostra “incredulo” per l’arresto dei due consiglieri del Pdl. I difensori di Cogoni Anna Maria Busia e Massimiliano Ravenna affermano “ci faremo spiegare dal nostro assistito che cosa è successo e daremo a nostra volta tutte le spiegazioni ai magistrati”.

Intanto non si escludono nuove perquisizioni legate alla maxi inchiesta. Tra gli indagati anche l'europarlamentare Pd, Francesca Barracciu, candidata alla presidenza della Regione, e gli attuali deputati Pd Marco Meloni e Francesco Sanna.

(immagine tratta da: www.corriere.it)

Silvia Giordano


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