Cronaca
Fobia ebola, a Comiso aereo rifiuta l'imbarco di 180 migranti
CATANIA, 10 NOVEMBRE 2014 – Si dice che “la paura fa 90”, ma stavolta ha addirittura raddoppiato. Infatti, sono 180 i migranti che il comandante della compagnia aerea austriaca, Laura Air, per paura del contagio, s’è rifiutato di fare salire a bordo e trasferirli da Comiso a Bologna. Il pilota dopo aver visionato le certificazioni mediche rilasciate dall’Asp di Agrigento e dal Centro di prima accoglienza di Pozzallo che escludevano l’affezione da malattie infettive da parte degli extracomunitari provenienti da Ghana, Burkina Faso, Nigeria e Gambia, non le ha ritenute valide e dopo ore di attesa è ripartito in solitario da Comiso.
Di punto in bianco, quindi, s’è dovuto approntare un altro viaggio con una compagnia aerea disposta a trasportare i migranti. Soltanto in tarda sera, verso le 22, migranti e poliziotti avviliti da un’attesa interminabile hanno potuto raggiungere Bologna. [MORE]
A denunciare il fatto è il sindacato di polizia Consap (Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia). “Essendo imprevedibile ciò che è accaduto - denuncia Igor Gelarda, dirigente nazionale e segretario regionale della Consap Sicilia -, non era stato previsto alcun servizio di accoglienza per i migranti a Comiso e quando questi hanno giustamente cominciato a chiedere l’acqua, sono stati i poliziotti presenti che hanno fornito agli immigrati almeno l’acqua in attesa del trasferimento”. “Tutto ciò è intollerabile, vorremmo proprio sapere se (e ci muoveremo per far presentare un’interrogazione parlamentare in merito) questo viaggio a vuoto lo stanno comunque pagando i cittadini italiani. Spendiamo delle cifre inimmaginabili per questa vicenda dei migranti, ma è possibile che la spending rewiew non riguardi mai l'ambito dei migranti?”.
“L'approssimazione con cui viene gestito tutto il sistema dell'accoglienza e degli accompagnamenti in Italia è assolutamente inaccettabile - soggiunge Rosario Orlando, della Consulta Nazionale Consap dei Reparti mobili -. L'inimmaginabile e improponibile situazione che vede, da anni, i reparti mobili della polizia di stato sostituire troppo spesso lo Stato nelle sue carenze organizzative nella ricezione di immigrati provenienti dai più disparati angoli dell'Africa ha fatto sì che il personale, che ne fa parte, si ritrovi esposto pericolosamente a situazioni paradossali come quella di Comiso”.
Fonte foto: corrierediragusa.it
Salvatore Grasso