Economia
Fitch lancia il suo anatema, "La Bce aiuti l'Italia a evitare il collasso"
MILANO, 12 GENNAIO 2012- Secondo l'agenzia di rating Fitch, l'Italia sarebbe a rischio catastrofe. Così, dopo l'annuncio fatto dall'agenzia di rating, il 10 gennaio scorso, secondo cui, "C'è "una significativa probabilità che il rating dell'Italia venga tagliato da Fitch, al termine del processo di revisione dell'agenzia sui sei paesi della zona euro messi in credit watch negativo", lo stesso responsabile dei rating sovrani di Fitch, David Riley, ha ricarato ieri la dose. [MORE]
"La Banca centrale europea dovrebbe rafforzare il suo piano di acquisto di titoli di stato per sostenere l'Italia ed evitare un catastrofico collasso dell'euro". Continua Riley, "è difficile credere che l'euro sopravviverà se l'Italia non lo farà. Se da una parte molti vedono l'Italia come politicamente ed economicamente troppo importante per essere lasciata fallire», si potrebbe anche sostenere che «è troppo grande per essere salvata".
Secondo Fitch, senza un'azione attiva da parte della Bce, l'euro non può essere salvato. Parlando della Francia, Riley ha evidenziato, "E' il Paese con rating Tripla A più debole della zona euro e che ha l'onere aggiuntivo di essere il principale paese a fianco della Germania all'interno del fondo di salvataggio della zona euro".
Ed, in merito al rischio default della Grecia, "Probabilmente l'uscita della Grecia dall'euro sarebbe l'inizio della fine per l'euro. La Grecia ha ancora la possibilità di far precipitare la zona in crisi ma non dovrebbe lasciarla. L'analisi costi-benefici non torna".
Tuttavia, mentre Fitch non crede a Monti, l'andamento dei mercati finanziari di questi giorni sembra non dare molto credito ai suoi annunci. Lo testimonia l'andamento di Piazza Affari nelle giornate del 10 e dell'11 gennaio. A ciò si aggiunge l'andamento positivo dell'asta dei titoli di Stato di questa mattina, in cui il Tesoro è riuscito a collocare tutti gli 8,5 miliardi di Bot a 12 mesi (gennaio 2013) con rendimenti in ribasso dal 5,952% dell'ultima asta, al 2,735% di oggi.
Inoltre, collocati 3,5 miliardi di Bot semestrali con il tasso in netto calo all'1,644% dal precedente 3,251%. Da evidenziare una lieve diminuzione della domanda per i titoli annuali è risultata in leggero calo rispetto all'ultima asta, 1,47 volte contro 1,92 di dicembre. Registra un aumento il rapporto bid-to-cover per i Bot semestrali, passando a 1,85 da 1,7 del collocamento di dicembre.
(Fonti: Ansa, Adnkronos. Fotogramma: blogfinanza.com)
Rosy Merola