Economia

Fisco, 3,8 miliardi il gettito della regolarizzazione dei capitali all'estero

ROMA, 9 DICEMBRE 2015 - Circa 3,8 miliardi di euro nelle casse dello Stato dalla voluntary disclosure, la procedura di collaborazione volontaria per l'emersione dei capitali detenuti all'estero: è il gettito stimato, al netto degli interessi, applicando aliquote medie prudenziali agli oltre 59 miliardi e 500 milioni di euro di attività per le quali è stata chiesta la regolarizzazione. Il gettito effettivo sarà determinato dall'attività di accertamento, per opera dell'Agenzia delle Entrate, sulle istanze presentate. [MORE]

E il direttore Rossella Orlandi assicura: “Supereremo i 4 miliardi di euro”. I numeri, fa notare, “sono alti” e questo “è segno di un cambio di passo importante”. Non si tratta tuttavia di un condono, fa notare il viceministro dell'economia Luigi Casero. Infatti, a differenza di quanto previsto da misure di emersione adottate nel passato, aderendo alla procedura il contribuente è tenuto a versare integralmente le imposte e gli interessi, con la riduzione delle sole sanzioni. Inoltre, il contribuente di fatto autodenuncia la propria posizione fiscale, che viene inevitabilmente posta al setaccio dell'Amministrazione finanziaria.

L'operazione, avviata un anno fa, si è chiusa alla mezzanotte del 30 novembre scorso con oltre 129mila domande inviate. Delle 129.565 istanze trasmesse, 127.348 riguardano la disclosure internazionale, 1.507 quella nazionale, ossia la regolarizzazione di capitali detenuti in Italia ma non dichiarati, e 710 entrambe. Degli oltre 59,5 miliardi di euro di attività svelate al Fisco, quasi il 70% (circa 41,5 miliardi) proviene dalla Svizzera. Le istanze sono state inviate da contribuenti residenti in tutte le regioni italiane, dalle 63.580 della Lombardia alle 88 della Basilicata.