Cultura e Spettacolo

Firenze: il Louvre non concede il prestito della Gioconda

FIRENZE, 26 GIUGNO- Il Louvre di Parigi ha deciso di non prestare la Gioconda all'Italia per esporla alla Galleria degli Uffizi di Firenze nel 2013. Il capolavoro di Leonardo da Vinci, secondo il museo transalpino, è "estremamente fragile" e di conseguenza il suo trasporto risulta "assolutamente inimmaginabile". Il Louvre ha risposto, quindi, negativamente alla richiesta del Comitato nazionale per la valorizzazione dei beni culturali, ambientali e storici, presieduto da Silvano Vinceti, che ha promosso una petizione(anche su internet), per raccogliere 100.000  firme in Italia con l’obbiettivo di ottenere il prestito della Gioconda.[MORE]

Nel 2013 cadrà il centenario del ritrovamento nella città fiorentina del dipinto rubato nel 1911 dal Louvre dal decoratore italiano Vincenzo Peruggia. "Noi non abbiamo ancora ricevuto nessuna richiesta ufficiale di prestito", ha precisato Vincet Pomarede, direttore del dipartimento delle pitture del Louvre, "se non prestiamo la Gioconda -ha continuato Pomarede- è perché è estremamente fragile e un viaggio potrebbe metterla a rischio causando dei danni irreversibili". Il quadro fu dipinto da Leonardo, tra il 1503 e il 1506, su un sottile pannello di legno di pioppo. Con il passare del tempo il pannello si è incurvato, dando luogo a una fessura sul retro. Pomerade ha spiegato:“per garantirne la stabilità, il quadro è protetto con un vetro blindato, che garantisce la temperatura e l'umidità a livelli costanti con un sistema di climatizzazione tra i più avanzati al mondo.Un trasporto della Gioconda è assolutamente inimmaginabile perché non arriveremmo ad avere un controllo della temperatura ottimale, anche all'interno di casse climatizzate. Le vibrazioni sarebbero assai nocive per il quadro. Un prestito farebbe correre rischi troppo grandi".
 

L'ultima volta che la Gioconda ha lasciato la capitale francese è stato nel 1974, quando l’opera fu esposta prima a Tokyo e successivamente a Mosca. Cristina Acidini, sopraintendente del Polo museale fiorentino ha dichiarato: ''E' una decisione assolutamente prevedibile e motivata. Giustamente la Gioconda resta al suo posto . Ora che abbiamo sgombrato il campo da questa richiesta possiamo iniziare un percorso di lavoro con il Louvre sul versante delle nuove tecnologie, al fine di realizzare una riproduzione virtuale ad altissima risoluzione della Gioconda. Il Louvre ha dei laboratori dotati di apparecchiature sofisticate in grado di mettere a disposizione immagini di qualità straordinaria che possono arricchire le nostre conoscenze. Mi auguro che questo rapporto con l'Italia si possa rafforzare''.


Si tratta di "problemi superabili" secondo Silvano Vinceti, presidente del Comitato nazionale per la valorizzazione dei beni storici, culturali e ambientali,(che proprio ieri ha lanciato la campagna per la raccolta di 100.000 firme per riportare il capolavoro leonardesco nel capoluogo toscano. "A nostro giudizio – ha ribadito Vinceti - queste questioni possono però essere superate poichè oggi esistono trasporti eccezionali abbinati a tecniche di conservazione (conservazione della temperatura in modo rigoroso all'interno di contenitori speciali e annullamento delle eventuali vibrazioni nocive all'integrita' del quadro)''.
 

Davide Scaglione