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Firenze e la debacle italiana di una competizione europea mai amata
FIRENZE, 15 MAGGIO 2015 – Bilancio amaro per l’Italia ed il suo giovedì europeo. Poteva essere finale italiana e così non è stato. E’ una doppia debacle che fa male, specie dopo l’impresa Juventus nella massima competizione europea e lo schiaffo morale ai campioni in carica, i blancos di Carlo Ancelotti. Nessun’altra Berlino, nessuna replica dell’atteso 6 Giugno 2015. Alla finale di Europa League a Varsavia (27 Maggio) ci vanno il Dnipro, clamorosa sorpresa del torneo e l’esperto Siviglia, detentore del titolo e tre volte vincitore della competizione nel giro degli ultimi dieci anni. [MORE]
Dati alla mano proseguono gli insuccessi nostrani: l’ultimo successo resta quello del Parma, nella stagione 1998/1999, prima del precedente successo dell’Inter di Gigi Simoni nella finale tutta italiana di Parigi con la Lazio. Altre storie, altri tempi. Ci si dovrà accontentare della storica prova della Juventus, che ora può sognare in grande contro il Barcellona dei campioni e del gigante Leo Messi. Un vero peccato, se pensiamo al cospicuo numero di squadre presenti in Europa League, e ad alcune deludenti eliminazioni precoci per squadre del calibro di Roma e Inter. Una competizione, che qualora fosse stata vinta, avrebbe garantito da quest’anno il pass per la ben più quotata Champions League. Non è bastato nemmeno questo.
Qui Fiorentina. I sogni di Vincenzo Montella si spengono proprio allo stadio Franchi, dopo la severa batosta in terra spagnola (3-0). Non ci si aspettava molto, se non altro uno scatto di orgoglio e una dimostrazione di forza dopo aver bruciato una qualificazione in novanta minuti. Passivo finale pesante: 0-2 la sconfitta casalinga. Di Bacca e Carrico le reti degli spagnoli, trascinati dal carisma di un tecnico, di nome Unai Emery, che in Europa attualmente riscuote grande approvazione, tanto è che risulta presente nella rosa dei candidati del Presidente rossonero Silvio Berlusconi (resta o vende?) dopo la fallimentare stagione targata Pippo Inzaghi. Squadra ostica, superiore come dimostrato dallo scarto tra andata e ritorno e dalle terribili difficoltà dei viola di arrivare al gol. Come se non bastasse, a fine gara arrivano le polemiche parole del tecnico Vincenzo Montella. «Dopo il secondo gol la squadra ha giocato con orgoglio e meritava più rispetto» ha voluto ammonire, profondamente stizzito con i suoi tifosi e visibilmente deluso per l’eliminazione. Il tecnico, ha tenuto a difendere la squadra, una squadra «che ha sempre dato tutto». E glissa anche sul suo futuro, sempre più incerto. Nel valzer delle panchine tutto è possibile e se ne saprà di più dopo il 31 Maggio, al termine del campionato.
Qui Napoli. In una gara assolutamente aperta, nonostante il non ottimale pari casalingo, la vera delusione italiana è rappresentata dagli uomini di Rafa Benitez. Considerata la caratura, sorprendente ma non proibitiva dell’avversario, il Napoli ha gettato ieri una grande occasione, che avrebbe potuto facilitare anche il compito in merito alla qualificazione europea per la Champions del prossimo anno (più difficile in campionato dato il distacco da Roma e Lazio e le sole tre giornate rimaste). Troppo sprecone con Higuain, troppo ingenuo e titubante nella fase difensiva. Peraltro l’errore del Pipita è un rimpianto relativo, considerato quanto visto sul campo. Troppo poco. Risultato: 1-0 con gol di Selznyov. Lo specchio di una stagione altalenante, che potrà trovare un risvolto meno amaro solo con un finale di campionato prorompente.
foto da violanews.com
Cosimo Cataleta