Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
ERCOLANO (NA), 10 GIUGNO 2013 - Una vera e propria sciagura si è consumata questa mattina intorno alle 10 in un paesino alle falde del Vesuvio, in provincia del capoluogo partenopeo. Un uomo, Antonio Formicola di quarantanove anni, proprietario di un negozio di fiori, si è recato alla casa municipale, giunto nella stanza del primo cittadino di Ercolano ha intimorito i presenti con un coltello a lasciare la sala.
Dopo di che, si è cosparso di liquido infiammabile e dato fuoco, divenuto una torcia umana, si è poi lanciato dal balcone. Il motivo di questo gesto estremo, la negazione di attribuzione di suolo pubblico proprio fuori al suo esercizio commerciale, infatti si era recato dal sindaco proprio per discuterne, ma purtroppo un disperato impulso l’ha fatta da protagonista.[MORE]
L’uomo è stato poi trasportato all’Ospedale Cardarelli di Napoli, ma le ustioni e la caduta hanno lasciato ben poche speranze di sopravvivere, e per il fioraio non c’è stato nulla da fare, è morto qualche ora dopo il ricovero presso la struttura sanitaria.
Dopo la tragedia, un gruppo di commercianti si è riunito nei pressi del palazzo comunale, colmi d’ira e si sono scagliati contro il sindaco, chiedendone le dimissioni. Dalla sua, l’amministratore locale ha espresso il suo cordoglio per la dolorosa vicenda: «Sono sconvolto, lo conoscevo da bambino, nulla spiega un gesto così estremo. In queste ore ho il rimorso di non essermi trovato in ufficio stamattina. Forse le cose potevano andare diversamente».
Anche il cardinale Crescenzio Sepe ha commentato l’accaduto inverosimile ma sfortunatamente reale: «Sono drammi estremi che rispecchiano una situazione di crisi che ormai invade tutto e tutti».
(foto: www.tgcom24.mediaset.it)
Rosalba Capasso