Politica
Finanziaria bis. Delusione delle parti sociali, è il perpetuarsi dell'assistenzialismo
PALERMO, 14 MARZO 2014 - La nuova finanziaria approvata ieri dalla giunta del Presidente della Regione, Rosario Crocetta non ha prodotto notevoli riscontri positivi da parte di sindacati ed imprese.
La nuova legge finanziaria, riscritta dopo l’impugnatura da parte della corte dei Conti della precedente, è volta soprattutto a garantire gli stipendi dei lavoratori dipendenti regionali e dei Forestiali, ormai da 3 mesi senza salario.
Nonostante la riduzione del 20% delle spese, tramite il taglio di Enti Locali ed altri apparati burocratici ed i 100 milioni risparmiati con tagli al bilancio, la finanziaria non convince perché sembra voler perpetuare l’ormai famoso rito siciliano dell’assistenzialismo statale, senza alcun provvedimento teso allo sviluppo economico.
«Gli stipendi è ovvio vanno pagati – ha dichiarato Antonello Montante, presidente di Confindustria Sicilia - ma ora bisogna pensare a sostenere le imprese e le famiglie siciliane con politiche di sviluppo e di tagli agli sprechi».
Per il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, la finanziaria così come varata dalla giunta Crocetta soffre «l’incapacità di coniugare emergenza e progetto».
Anche la CGIL è insoddisfatta della nuova norma e dà merito a Crocetta solo per la riattivazione ed il recupero delle somme destinate ai disabili e ai malati psichiatrici. «Il resto era già noto – dice il segretario della CGIL Sicilia, Ferruccio Donato - cioè le difficoltà del governo a fare quadrare i conti e a proporre misure per lo sviluppo».
«Ci aspettiamo ora – dichiara sempre Donato- che i tavoli tematici su cui il governo si è impegnato si avviino quanto prima e che si entri nel merito degli interventi che bisogna fare per la ripresa dei vari settori».
Ancora una volta la finanziaria della Regione Sicilia può essere sintetizzata, secondo le parti sociali che ne criticano i principi, come una sorta di provvedimento economico varato solo per pagare l’esercito di forestali. Analisi riduttiva certo, ma non del tutto errata. [MORE]
Sergio Sulmicelli