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ROMA, 11 AGOSTO 2014 - Carlo Tavecchio è il nuovo presidente della Figc. Il settantunenne, che era già presidente della Lega nazionale dilettanti e vicepresidente vicario della Figc, è stato eletto nonostante le recenti polemiche derivate dalle sue affermazioni, che una buona parte dell'opinione pubblica ha giudicato razziste.
I sostenitori e gli oppositori di Carlo Tavecchio
Per tale ragione, molti giocatori italiani (come Giorgio Chiellini) avevano appoggiato la candidatura di Demetrio Albertini. Quest'ultimo, a risultato comunicato, ha affermato: «Volevo essere un’alternativa diversa ma si è rivisto il corporativismo del patto delle Leghe. Il blocco è sempre difficile da scardinare. In bocca al lupo a Tavecchio, non sarà semplice sostituire Abete».[MORE]
Carlo Tavecchio era invece fortemente sostenuto da Claudio Lotito, presidente della Lazio e comproprietario della Salernitana. Subito dopo l'elezione, l'imprenditore alla presidenza della Lazio ha dichiarato: «Una vittoria anche di Claudio Lotito? Non è una vittoria di una persona, ma del calcio e della possibilità di rinnovarlo».
A sostenere Carlo Tavecchio vi erano la Lega Serie B, Lega Pro e Serie D e molte società della Serie A. A favore di Demetrio Albertini, si erano invece schierati i club della Juventus e della Roma, che sono poi state seguite da altre società della Serie A.
Mentre Damiano Tommasi, presidente dell'Aic commentava: «Purtroppo non c'è stata la voglia di dare un cambio di marcia», Adriano Galliani, amministratore delegato del Milan, affermava: «Nessuna frattura in Serie A. Credo che nella terza tornata 16 società abbiano votato per Tavecchio. Per la prima volta c'è una compattezza simile tra le Leghe».
Tavecchio nuovo presidente Figc: «Entro il 18 Agosto lista delle cose fatte»
Carlo Tavecchio, eletto con il 63,63% delle preferenze, si è immediatamente appellato alle società: «Vorrei fare un appello alla vostra cortesia: concedetemi il beneficio dell'inventario, da ragioniere. Faremo le cose insieme, e giudicheremo solo poi quello che avremo fatto. Con le parole non sono mai stato a mio agio. Le riforme possono farsi solo insieme, nel mio programma non esistono uomini della provvidenza o ricette magiche. Esiste invece la cultura del lavoro: senza perdere altro tempo invito tutte le componenti ad abbandonare divisioni e mettersi all'opera».
Il neo presidente non ha concesso alcuna conferenza stampa, ma ha rassicurato: «Vi prometto che entro il 18 di Agosto presenterò il programma delle cose fatte. Non ho avuto ancora approcci con nessun commissario tecnico nè ho parlato di governance».
(Foto da asromalive.it)
Alessia Malachiti