Cronaca

FIDUCIA | Berlusconi ridimensiona Fini. Decisivi voti delle "mine vaganti"

ROMA, 12 DICEMBRE - A Montecitorio Berlusconi 314 - Fini 311, con due astenuti. Decisivi i voti delle mine viganti Calearo, Scilipoti e Cesario, oltre alle due defezioni all'interno di Fli. Più ampio il vantaggio al Senato dove l'esecutivo ha ottenuto la conferma con 162 si e 135 no. Il premier alle 17 va da Napolitano.[MORE]

"E' una vittoria di Pirro. Siamo al governo Scilipoti-Razzi. Evidentemente si è verificata una vicenda totalmente scandalosa di compravendita di voti, che consegna al Paese un governo più debole e un'opposizione più ampia" dice il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani.

Ore 14.57 - Calderoli pensiero: "Il governo mangia il panettone, ma penso che non mangerà la colomba, perché in mezzo ci saranno le elezioni". Lo sottolinea Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione normativa.

Ore 14.56 - Bocchino: "E ora con la fiducia Berlusconi che ci fa". "Certo, ora c'è un governo solido, una maggioranza ampia, che saprà mettere in pratica il programma elettorale nell'interesse degli italiani". Italo Bocchino, capogruppo di Futuro e libertà, sceglie la pungente ironia per commentare la chiara sconfitta del fronte finiano. "E ora dico al governo: ora che hai preso quaesta fiducia, che ci fai?".

Ore 14.45 - Maroni: "Allargare maggioranza o si vota". "Berlusconi allarghi la maggioranza o si va al voto". E' il pronostico del ministro dell'Interno Maroni.

Ore 14.30 - Fini: "Vittoria numerica ma non politica". "La vittoria numerica di Berlusconi è evidente quanto la nostra sconfitta, resa ancor più dolorosa dalla disinteressata folgorazione sulla Via di Damasco di tre esponenti di Futuro e Libertà. Che Berlusconi non possa dire di aver vinto anche in termini politici sarà chiaro in poche settimane".

Ore 14.11 - D'Alema: "Una vittoria per 3 0 4 voti comprati". "Un episodio abbastanza vergognoso nella storia del parlamento, in sostanza il governo vince per tre-quattro voti comprati, alcuni in modo palese, altri meno". Così Massimo D'Alema commenta a caldo l'esito del voto di fiducia per il governo alla Camera, aggiungendo che "314 voti raccattati in questo modo non sono una base per governare il paese".

Ore 13.52 - Vendola: "La maggioranza non c'è più". "L'Aula della Camera dice che non esiste più una maggioranza di centrodestra, 314 voti non sono la maggioranza assoluta. Il dato politico è netto, il governo Berlusconi è sfiduciato dall'Italia". 

Ore 12. 33 - L'aula del Senato ha votato la fiducia al Governo. I voti a favore sono stati 162, i contrari 135, gli astenuti 11, i dieci finiani più Enrico Musso, ex Pdl oggi nel gruppo misto. In tutto hanno votato 308 senatori, nessun senatore a vita ha partecipato al voto.

Ore 12.00 - Berlusconi furioso esce dall'Aula. Ha perso letteralmente le staffe il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, durante l'intervento del leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, tanto da lasciare l'Aula della Camera seguito da gran parte del gruppo del Pdl. "Lei è al capolinea. Non le resta che consegnarsi alla magistratura", sono state le parole che hanno fatto saltare i nervi al premier. Non appena l'ex pm le ha pronunciate, Berlusconi si è alzato di scatto in piedi, ha fatto un gesto con la mano all'indirizzo di Di Pietro come a dire "te le scordi" ed è uscito dall'Aula seguito na un nutrito gruppo di deputati Pdl che contestavano il leader Idv.