Cultura e Spettacolo
Fidas Agnone - Irecord dei donatori di sangue sono tra i primi in Italia per qualita' e quantita'
Durante la cena sociale annuale premi e rendiconto Fidas Agnone - Irecord dei donatori di sangue sono tra i primi in Italia per qualita' e quantita' E in una famiglia di Belmonte del Sannio donano in cinque
30 NOVEMBRE 2015 - E' una associazione da record la FIDAS - Donatori di sangue di Agnone che, intitolata al compianto maresciallo CC Michele Parmieri, raccoglie oltre 800 volontari da tutti i comuni dell'Alto Molise e da alcuni comuni limitrofi anche abruzzesi. [MORE]
Lo hanno detto sabato sera il presidente del sodalizio, Nicola Capparozza, e il direttore sanitario, Gelsomino De Vita, durante l'annuale cena, che ha avuto luogo al ristorante "Le panche" dei fratelli Guido e Cristian Casciano tra le nevi del suggestivo Parco Rio Verde, alla presenza di quasi 300 persone e dei sindaci di Pescopennataro, Pompilio Sciulli, e di Pietrabbondante, Giovanni Tesone. Infatti, il rapporto tra popolazione residente e il numero di donatori e di sacche di sangue prodotte restano ancora tra i più alti d'Italia. Inoltre, la qualità del sangue è garantita poiché la FIDAS altomolisana non accetta donatori occasionali ma soltanto donatori conosciuti e monitorati minuziosamente da sempre sanitariamente e come stili di vita. E prova di garanzia di questo sangue che potremmo ben definire "etico" è anche l'essere questo territorio già di per se stesso salubre come famiglie e come ambiente con un alto indice di autocontrollo e di responsabilità sociale, come solitamente accade nelle piccole comunità.
Il presidente Capparozza ha inteso sottolineare con orgoglio: "Tutti indistintamente i donatori (che provengono da altri paesi, vicini o lontani, per il prelievo del sangue presso l'Ospedale Caracciolo di Agnone) non hanno mai chiesto un rimborso spese di viaggio da che l'associazione è nata oltre 30 anni fa. Né i medici addetti al prelievo (Rita Rosato, Bambina Mastronardi e lo stesso Gelsomino De Vita) né il tecnico (Felice Di Cesare) o altri collaboratori hanno mai voluto essere remunerati e nemmeno omaggiati, come spesso accade in altri centri raccolta-sangue. E questo è un motivo di vanto per tutti, pure perché, con i soldi risparmiati, la Fidas sta erogando da parecchi anni, attraverso i Comuni, "borse-lavoro" per alleviare la disoccupazione di molte persone. Inoltre, la Fidas ha presentato al Sindaco di Agnone un nuovo e importante progetto di utilità sociale che, se andrà in porto, lascerà un certo segno nella comunità altomolisana".
Dopo la relazione annuale dei vertici Fidas, sono iniziate le premiazioni e gli attestati di riconoscenza a 23 volontari che hanno effettuato almeno da 8 a 15 donazioni; poi a13 donatori con un numero di prelievi da 16 a 23; quindi 15 persone aventi all'attivo da 24 a 31 salassi; ancora 11 donatori da 32 a 39 versamenti; 10 sono stati coloro i quali hanno donato da 40 a 49 sacche di sangue; 2 recordman hanno donato almeno 50 volte ('ex poliziotto Giuseppe Pacelli e il telecomitalia Gaetano Amicarelli, il quale è solito pure collaborare più attivamente a supporto della équipe sanitaria dell'associazione). Grandi applausi hanno ricevuto tutti questi volenterosi, ma una vera e propria ovazione hanno ottenuto i cinque donatori (genitori e tre figli) delle medesima famiglia Mastrostefano di Belmonte del Sannio (nelle foto di Robert Filimon). Da gennaio ad ottobre 2015 la Fidas di Agnone ha avuto 28 nuove iscrizioni, un numero che l'associazione ritiene di poter ulteriormente aumentare nel corso del 2016 con un'apposita campagna promozionale presso le scuole e le altre istituzioni, nelle aziende e in varie associazioni presenti in Alto Molise e dintorni.
Un ultimo importante dato: ovviamente, essendo il numero tradizionalmente assai alto di sacche prodotte, da oltre 30 anni il sangue altomolisano è destinato a tutti gli ospedali del Molise e delle regioni limitrofe. Una considerazione ovvia: l'Alto Molise non riesce ancora ad aver riconosciuto il Caracciolo come "ospedale di montagna e di zona particolarmente disagiata" (e utile anche ad alcuni comuni del vicino Abruzzo) pur avendo contribuito finora a salvare tante vite con il sangue di alcuni dei suoi più meritevoli abitanti aderenti prima all'AVIS e adesso alla FIDAS.