Cultura e Spettacolo

Fidapa-Lamezia: “Canti di donne nella Settimana Santa in Calabria”

LAMEZIA TERME (CZ) 25 MARZO - Sabato 23 marzo a Lamezia Terme presso il chiostro del convento Domenicano l’Associazione Fidapa ha promosso il caffè letterario sulla pubblicazione del volume:  “Canti di donne nella Settimana Santa in Calabria. Teologia e Antropologia” ospitando per l’occasione i due autori del volume ossia, Anna Rotundo, coordinatrice del Centro Studi Theotokos Religiosità Popolare, e Martino Battaglia, docente di Antropologia Culturale presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici (RC), direttore del suddetto centro studi e autore di diversi volumi di filosofia e antropologia. L’incontro moderato dall’avvocato Enza Galati, presidente della sezione Fidapa di Lamezia Terme ha visto la nutrita partecipazione di tante fidapine attente alle tematiche del volume e al dibattito che ne è scaturito.

Il caffè letterario ha inizialmente posto in risalto il punto di vista etno-antropologico, teologico e letterario del volume in questione con particolare riferimento alla particolarità dei rituali  della Settimana Santa e come questa viene vissuta nei vari paesi della Calabria. Motivo dominante sono stati soprattutto i canti tipici che in questa occasione liturgica, più di altre volte, vengono affidati a voci femminili che accompagnano sia riti liturgici sia i riti paraliturgici. Interessante è stata anche la spiegazione a fenomeni rilevanti sia da un punto di vista storico-religioso che antropologico, come per esempio il rito dell’incontro di Domenica di Pasqua detto giorno di Risurrezione attraverso la sacra drammatizzazione dell’Incontro tra il Risorto e sua Madre, detto Cumpunta, affruntata, svelata e così via. Secondo Anna Rotundo la caduta del mantello nero rappresenta l’emancipazione e la liberazione delle donne. Infatti cadendo il mantello, cade la morte di Cristo che è anche la morte della violenza e del dominio dell’uomo sull’altro uomo; la morte della religione come sacrificio, come violenza, come sopraffazione e arroganza. L’abito ora festoso della Madonna incarna l’ermeneutica tutta femminile e non-violenta di un nuovo modo di vivere e di una società diversa, fondata sui valori tipicamente femminili dell’accoglienza e dell’ascolto, valori femminili che devono però essere vissuti anche dagli uomini.

Secondo Martino Battaglia studioso del culto della religiosità popolare la venerazione della Croce durante l’intera Settimana Santa, in special modo il venerdì, corrisponde all’incontro tra il liturgico e il paraliturgico. Battaglia, rifacendosi al critico letterario Giuseppe Rando, ha voluto porre in evidenza come Anna Rotundo abbia saputo rileggere i canti tradizionali rinverdendo il valore propriamente liturgico, riattualizzandoli. Ciò rappresenta, a suo dire, una dimostrazione di una forza e di perseveranza tipici dell’essere della donna. Inoltre, Battaglia ha aggiunto che proprio perché la prima persona a vedere Gesù Risorto sia stata la Maddalena rimarca, ove ce ne fosse bisogno, la centralità della donna nella storia del Cristianesimo. Dall’animato dibattito che ne è seguito, Battaglia ha spaziato a tutto campo, dai Vangeli, ai riti, alla pietà popolare rispondendo adeguatamente a tutti i quesiti proposti da un pubblico entusiasmato dalle tematiche trattate. Dal canto suo Anna Rotundo ha posto l’accento sul fatto che il ruolo delle donne nelle comunità ecclesiali è stato spesse volte limitato a figura accessoria. Il ruolo di tante donne che materialmente si spendono per la chiesa viene molte volte ignorato e anche il ruolo di quelle che svolgono un diaconato in maniera attiva andrebbe riconosciuto in misura maggiore.