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Fiat: un altro licenziamento punitivo, stavolta a Termoli
TERMOLI – Sta diventando una strage di operai e sindacalisti quella messa in atto dalla Fiat. Dopo la sospensione dal lavoro 1 di tre operai di Melfi, due dei quali delegati Fiom, e il licenziamento di un impiegato 2 di Mirafiori, anche lui rappresentante della Cgil, oggi ha ricevuto la lettera di licenziamento un dipendente della Power Train della Fiat di Termoli, che fa parte del coordinamento provinciale dello Slai Cobas di Campobasso.
L’operaio e' stato licenziato oggi dall'azienda per aver partecipato al presidio davanti al Giambattista Vico di Pomigliano d'Arco lo scorso 22 giugno, in occasione del referendum in fabbrica. E' quanto dichiara Vittorio Granillo, del coordinamento del sindacato di base.[MORE]
Secondo quanto reso noto da Granillo, l'operaio si era recato in fabbrica a Termoli per il secondo turno di lavoro: "Ma non lo hanno fatto entrare e gli hanno comunicato il licenziamento davanti ai cancelli, preannunciandogli la successiva lettera a casa. Secondo quanto gli hanno spiegato Giovanni aveva usufruito di un permesso per accudire la propria figlia. Un permesso che però terminava alle 14, ed è stato allora che il nostro esponente ha raggiunto gli altri delegati di Termoli arrivati a Pomigliano d'Arco.
Il Coordinamento nazionale della Fiom del Gruppo Fiat ha proclamato uno sciopero di due ore per venerdì 23 luglio e ha organizzato per il mercoledì successivo un incontro a Piazza Montecitorio con i gruppi parlamentari e con le forze politiche "per denunciare il clima antidemocratico e intimidatorio in Fiat". Lo si legge in un comunicato della Fiom.