Economia
Fiat, Marchionne: "Nostro impegno è serio, non chiuderemo in Italia"
GRUGLIASCO (TO) 30 GENNAIO 2013 – I vertici della Fiat, questa mattina, si sono riuniti a Grugliasco per l''inaugurazione delle Officine Maserati. Come ha dichiarato l’ad Fiat, Sergio Marchionne, tale inaugurazione, “È simbolo e speranza per l'Italia, la dimostrazione che si può combattere il declino e avviare un nuovo corso”. Per il presidente della Fiat, John Elkann, “Per volere della mia famiglia e di Sergio Marchionne, nonostante le difficoltà della situazione di mercato abbiamo fatto scelte difficili per poter continuare a produrre in Italia”.
Il nipote dell’Avvocato Agnelli, ha proseguito annunciando che, “Lo stabilimento Maserati di Grugliasco da oggi si chiamerà 'Avv. Giovanni Agnelli plant'. Si tratta di una scelta per onorare la memoria di mio nonno in modo speciale, un modo che ricordi la sua figura e soprattutto il rapporto speciale che ha sempre avuto con la sua terra”.[MORE]
Come ha evidenziato Marchionne, “L'impianto di Grugliasco ''assume un significato simbolico specialmente in un momento di crisi come quello che il nostro Paese sta vivendo. E' un modo per testimoniare che il nostro impegno è serio ed è un segnale di speranza, la dimostrazione che si può combattere il declino e avviare un nuovo corso. Tutti i produttori di massa perdono soldi in Europa e soffrono di un problema cronico di sovracapacità produttiva, ma la Fiat non intende piegarsi alla crisi di mercato, non intendiamo rassegnarci a perdere soldi in Europa”.
L’ad della Fiat, ha voluto rassicurare sul futuro del Lingotto in Italia, “Siamo determinati a usare i nostri stabilimenti italiani come base di produzione per veicoli destinati ai mercati di tutto il mondo. Non dico che sia una strategia facile, io stesso l'ho definito un piano 'non per i deboli di cuore' ma nella vita, come nel business, si impara che nei momenti difficili bisogna fare scelte coraggiose”.
Poi un invito di Marchionne alle diverse forze politiche, “Confondere i compiti e le responsabilità del mondo politico con quelli di in un'industria, usare l'una per colpire l'altro non solo è assurdo ma è soprattutto dannoso. Possiamo usare la Fiat per ridare all'industria italiana un futuro diverso e molto migliore, per il contributo che può offrire in termini di investimenti e di occupazione alla fase di ricostruzione dell'Italia e come testa di ponte per aprire il Paese ad una nuova fase di export. Usiamola per questo, ma solo per questo, non abusiamo di lei per fini politici”, concludendo, “Le energie spese per attaccare la Fiat, gli sforzi anche spasmodici per trasformarla in un'arena politica sarebbe molto più utile indirizzarli verso il risanamento del Paese”.
(fonte: Adnkronos)
Rosy Merola