Cultura e Spettacolo
Festival su Battisti: Corte ribalta la sentenza
MILANO, 27 AGOSTO - La Corte d'appello di Milano, con sentenza del 9 agosto 2013, ha ribaltato la sentenza del 30 maggio 2011 con la quale il Tribunale di Milano, sezione specializzata in materia di proprietà industriale e intellettuale, aveva proibito al Comune di Molteno di continuare a organizzare la manifestazione "Un'Avventura, Le Emozioni" che si tiene ogni anno a settembre dal 1999 per ricordare Lucio Battisti e aveva condannato il comune a un risarcimento di 70mila euro alla famiglia. Lo comunica l'avv. Simone Veneziano, legale degli eredidel cantautore, annunciando che la moglie e il figlio di Battisti impugneranno la sentenza in Cassazione.
E' una contesa giuridica alquanto intricata: secondo la vedova e il figlio del grande cantautore nell'evento (che si è svolto dal 1999 al 2005) sarebbero stati violati i diritti personali del cantante. Il Tribunale civile aveva accolto la tesi secondo cui nessuno può utilizzare il nome e l'immagine di una persona senza il suo consenso e men che meno può farlo dopo la sua morte contro la volontà dei suoi eredi, a nulla valendo che detta utilizzazione sia fatta con finalità commemorative.
Ora la Corte d'appello ha dato ragione al Comune di Molteno. La manifestazione aveva ogni volta raccolto un grande numero di persone, fan e appassionati di musica. Il Comune ha incassato nel corso delle varie edizioni oltre 220mila euro derivanti da sponsorizzazioni legate al nome e all'immagine di Lucio Battisti, spiega l’avvocato Veneziano. Ciò non è bastato ai giudici del Tribunale di secondo grado di ritenere provata la finalità di lucro di tale sfruttamento, in quanto il Comune di Molteno ha sostenuto di avere sempre speso per organizzare la manifestazione più di quanto ha incassato dagli sponsor.
“Se dovessimo avallare la motivazione della Corte d'appello di Milano - prosegue l'avvocato della famiglia Battisti - chiunque potrebbe utilizzare per finalità di sponsorizzazione il nome e/o l'immagine di un personaggio notorio, senza il suo consenso, per promuovere un evento culturale e commemorativo, sostenendo di non guadagnarci nulla, ma solo allo scopo di coprire i costi dello stesso, il che è aberrante sul piano giuridico”.
Michela Franzone [MORE]