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Festival di Venezia, 71esima edizione: apre Birdman di Iñàrritu, poi tanta Italia vecchia e nuova
VENEZIA, 27 AGOSTO 2014 - Apre i battenti la 71esima edizione della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, diretta per il terzo anno da Alberto Barbera. Dal 27 agosto al 6 settembre saranno proiettati 55 nuovi lungometraggi (in aggiunta i 9 della Settimana della Critica e una quindicina dei Venice Days – Giornate degli Autori), a fronte dei 1600 visionati, di cui 20 in concorso a Venezia 71, 18 nella sezione Orizzonti, 17 fuori concorso.
L’apertura segna il ritorno del regista messicano A. G. Iñàrritu con la black comedy Birdman – Le imprevedibili virtù dell’ignoranza (vedi foto in basso). Sul red carpet, insieme all’autore, un nutrito cast, dal protagonista Michael Keaton ad Edward Norton, Emma Stone e Naomi Watts. Anche il “cast” tecnico del festival è pronto: madrina Luisa Ranieri, presidente di Giuria il compositore francese Alexandre Desplat. [MORE]
ITALIA TRA PASSATO E PRESENTE - Attesa per i film italiani, quest’anno in uno schieramento che desta particolare curiosità. Se Mario Martone punta ancora sull’Ottocento italiano, questa volta attraverso i travagli del Leopardi (Il giovane favoloso), Francesco Munzi, alla propria opera terza, si addentra nel cuore dell’Aspromonte con un film sulla ‘ndrangheta dal titolo Anime nere, mentre Saverio Costanzo migra oltreoceano con i cuori affamati di Hungry Hearts. Probabile che faccia discutere anche La trattativa di Sabina Guzzanti, fuori concorso (nonostante le velleità di prendervi parte), con la regista che dichiara di non aver voluto creare un film scandalo, quanto di aver cercato di “raccontare (…) certe verità”. Completano il mosaico Belluscone di Franco Maresco (Orizzonti) e Pasolini dell’italo-americano Abel Ferrara.
MERAVIGLIE D'ARCHIVIO - A proposito del passato: per cultori, e non solo, tra gli eventi sottolineati col pennarello si segnala la proiezione del Maciste Alpino, splendido muto del 1916 per la regia di Maggi & Borgnetto supervisionati da Pastrone. Tanto altro dal Bel Paese in Mostra, grazie a perle d’archivio: dal collettivo 9X10 NOVANTA (Istituto Luce) a La Zuppa del Demonio di Davide Ferrario (Nazionale Cinema d’Impresa di Ivrea), ma anche Patria di Felice Farina nelle Giornate degli Autori, dal monumentale libero di Deaglio.
GUERRE E LEONI - Il tema bellico ricorre anche in The Cut, l’imponente (183’) lavoro di Fatih Akin sul genocidio armeno, ma anche nel documentario The Look of Silence dello statunitense Joshua Oppenheimer, già sugli scudi con The Act of Killing sulla guerra tra gangster in Indonesia. Sui generis è la guerra raccontata da Andrew Niccol in Good Kill di Andrew Niccol, sul’impiego dei droni. Documentarista è anche uno dei due Leoni alla Carriera 2014, il maestro Frederick Wiseman. L’altro sarà riservato alla geniale montatrice Thelma Schoonmaker, che tanta parte ha avuto nelle imprese artistiche di Martin Scorsese.
A.M.