Cultura e Spettacolo
Festival d’Autunno, Peppe Servillo e l’incanto della canzone classica napoletana a Catanzaro
Catanzaro, 18 settembre - La luna, gibbosa crescente, domina splendida il cielo placido. La Basilica dell’Immacolata riposa, Il Palazzo della Provincia si pavoneggia nel suo abito tricolore e la Prefettura, a mo’ di braccia aperte, accoglie, numerosi, donne e uomini felici di riappropriarsi di uno dei salotti più belli della città. Al centro un teatro all’aperto, nella sua semplicità riesce a dare un’idea di eleganza, oltre che di efficienza organizzativa. La fila scorre ordinata e continua, fra misurazioni di temperature ed esibizioni di Green Pass. In breve tempo tutti i posti a sedere vengono occupati.
È in questa atmosfera fiabesca che sul palco fa ingresso la dott.ssa Antonietta Santacroce, direttore artistico del Festival d’Autunno. L’eleganza, i boccoli castano chiaro che scendono con grazia sulle spalle, il viso dapprima emozionato e poi via via disteso e sorridente, attraggono lo sguardo curioso dei presenti, piacevolmente sorpresi dalle tante novità che annuncia per questa XVIII edizione, quella della maturità. Ingressi tutti gratuiti, eventi concentrati in dieci giorni consecutivi, numerose produzioni proprie che si affiancano a artisti di fama internazionale. Giornate a tema che interessano tutti i luoghi più suggestivi del centro storico sin dalla mattina. Addirittura anche diverse possibilità di escursioni. Un cartellone che difficilmente trova eguali in tutta Italia in questo periodo.
Le luci si spengono, gli archi fanno ingresso, e le loro note riempiono lo spazio e il silenzio dei vicoletti intorno in un amabile crepuscolo settembrino. Basta chiudere gli occhi e un quartetto d’archi, la voce di Peppe Servillo e la sua straordinaria interpretazione consentono a capolavori della canzone classica napoletana di entrare nell’immaginario dei presenti donando grandi emozioni. Palpabili sin dal primo momento ed espresse con ripetuti e fragorosi applausi. Servillo restituisce tutta la forza drammatica di alcuni testi che spesso sfugge quando vengono cantati in coro in momenti di festa. Ne esalta tutta la forza ironica di altri e di ognuno di essi la straordinaria profondità di pensiero. Riesce a creare un ambiente intriso di incanto. Molto apprezzata la scelta di non portare in scena “Guapparia”, perché di guappi che fanno del male alle donne ne abbiamo già troppi, e di sostituirla con “A serenata e Pulecenella”, in cui il guappo risponde al rifiuto con una serenata. Ci si priva di ascoltare “Scetáteve, guagliune 'e malavita...” ma si gode di un momento alto artistico e formativo. Grandi risate con l’interpretazione di “Està” la canzone di uno scrittore di canzoni affetto da “Appocundria”, in questo caso una sorta di svogliatezza, a tal punto che anche nel titolo si è fermato a “Està”, Estate era troppo lungo. I momenti più toccanti con “Palommella” e “Presentimento”, quello più coinvolgente quando è risuonato alto in tutta la piazza il canto di “Io te voglio bene assaje...E tu nun pienze a me!”. Grandi applausi anche per i virtuosismi nel pezzo strumentale regalato dai maestri del Solis String Quartet , Vincenzo Di Donna (Violino), Gerardo Morrone (Viola), Luigi De Maio (Violino) Antonio Di Francia (Cello).
Una lunga standing ovation sottolinea il gradimento di uno spettacolo che ha dimostrato come Napoli sia stata una delle capitali europee della cultura e la grandezza della canzone classica napoletana. Segue l’omaggio a Peppe Servillo con un gioiello realizzato dal maestro orafo Michele Affidato.
Grande inizio per il Festival d’Autunno, spettacolo, arte, talento, profondità di pensiero e messaggio importante contro ogni tipo di maltrattamento nei confronti delle donne che, proprio n questi giorni, è una vera ferita al cuore della nostra società.
Il concerto è stato preceduto da due importanti incontri, nel Chiostro del San Giovanni, con Danilo Gatto, Il Sud e la cultura delle differenze, e Patrizia Giancotti, Radici e Gambe: Identità, Scelte, Cammino.
Oggi ricco programma che si concluderà nel Chiostro del San Giovanni alle 21:00 con lo spettacolo di Teatro, Musica e Immagini “Ulisse nella terra dei Feaci”, seguirà “L’evoluzione del gioiello dai tempi di Omero a oggi”, sfilata a cura del maestro Michele Affidato.
Saverio Fontana