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Festival Berlino: Angelina Jolie brava, i Taviani bravissimi

BERLINO, 12 FEBBRAIO 2012 - Angelina Jolie incanta Berlino. Che fosse bella, lo si sapeva già. Pure, la si apprezzava – forse non altrettanto all’unanimità – per le sue doti attoriali. Ora, però, pare che anche l’incipiente carriera da regista – o sarà stato un esperimento? – possa renderle soddisfazione. “Nella terra del sangue e del miele” è l’esordio cinematografico dietro la macchina da presa da parte della bella attrice, e guai a dimenticarne la bellezza: visto che, ancora oggi, molti dei riflettori erano puntati soprattutto sul suo vestito d’alta moda.

Certo, però, ha molto da dire, Angelina, visto che il film denuncia l’uso dello stupro come arma di guerra, in relazione alla contesto del conflitto in Bosnia-Erzegovina. Non sono mancate le polemiche, specie le perplessità di chi si è chiesto cosa possa saperne del dramma del conflitto militare una diva di Hollywood. Nel complesso, però, l’accoglienza è stata positiva, e la Jolie ha dichiarato di avere in mente qualcosa sull’Afghanistan per proseguire il proprio impegno artistico e sociale, aggiungendo di non averlo mostrato ancora a nessuno. [MORE]

Nel frattempo, la sezione Panorama ha già i suoi vincitori: “The Woman Who Brushed Off Her Tears” e “Marina Abramovic – The Artist is Present”, in un weekend che ha segnato il successo di “Molto forte, incredibilmente vicino” – outsider con poche speranze, ma con qualche fan in più, agli Oscar – ed il buon responso della critica per l’unico film italiano in concorso, “Cesare deve morire” dei fratelli Taviani. Girato nella sezione Alta Sicurezza di Rebibbia, racconta la vita di alcuni detenuti impegnati nell’allestimento dell’opera “Giulio Cesare” di Shakespeare: applausi alla proiezione per la stampa e molte domande dei giornalisti alla conferenza.
 

Antonio Maiorino