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Festa San Vitaliano: L'arte catanzarese si riappropria della strada e invade i suoi borghi storici

CATANZARO, 8 LUGLIO 2013 - Dai vicoletti della città giungono note di lira e chitarra battente. Odore acre di pittura fresca. Tratti di matita. Scatti in bianco e nero e incisioni. L’arte catanzarese si riappropria della strada e invade i suoi borghi storici.

L’associazione cittadina “Forme Culturali”, in occasione delle festività di San Vitaliano, all’interno del programma previsto dall’Amministrazione comunale, propone un viaggio fatto di musica e arte chiamato a rinvigorire le tradizioni locali e insieme far rivivere un centro per troppo tempo abbandonato a se stesso.

L’associazione cittadina, nata quest’anno da un’idea del suo presidente PierPaolo Voci, è una nuova realtà che ha come obiettivo principale quello di creare nuovi punti di vista ed, al tempo stesso, nuovi modi di approcciarsi al variegato mondo culturale sviluppando ampie contaminazioni e sinergie.

Allo scopo di rafforzare l'importanza di una festività molto sentita che porta con sè un pezzo di storia della città di Catanzaro e insieme avvicinare grandi e piccoli alle proprie origini, l'associazione culturale propone una serata dedicata all'arte in genere che vuole riaccendere il centro storico attraverso le professionalità presenti sul territorio.

“Percorsi in città. È vento culturale, segni e immagini” questo il titolo scelto per la tre giorni che dal 14 al 16 luglio illuminerà con le luci soffuse di candele largo Prigioni e borgo Sant’Angelo.

Gli schizzi a matita di Marco Ronda e Paola Loprete, entrambi studenti dell’Accademia di Belle Arti del capoluogo, animeranno largo prigioni accompagnati dalla lira di Simonetta Santoro e dalla chitarra di Giuseppe Muraca. Seguendo la scia delle candele si giungerà, poi, a borgo Sant’Angelo dove le istantanee di Martina Ceravolo e le incisioni di Raffaele Colao, entrambi studenti dell’Accademia di Belle Arti, saranno chiamati a raccontare la città di oggi e di ieri con il supporto della chitarra battente di Andrea Bressi e della lira di Federica Santoro.

Non a caso i quattro musicisti scelti per l’occasione sono giovani talenti impegnati nel recupero della musica di tradizione orale.

E poi ancora tamburelli, organetti, canti e balli per una tre giorni all’insegna dell’arte nel suo senso più esteso. La pittura incontra la fotografia, le xilografie si fondono con la cassa armonica dello strumento figlio di Hermes per una tre giorni tutta da vivere e ricordare. [MORE]