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ROMA, 04 FEBBRAIO 2015 - Già la parola ‘stein’, da sola o in composti, risveglia letteralmente un mondo di uomini e donne che hanno attraversato a guisa di cometa questa nostra terra, riconducendoci tra l’altro a quell’universo irripetibile della storia dell’uomo che è il ‘Vecchio Testamento’ e perciò essenzialmente al ‘popolo eletto’ suo protagonista, il quale probabilmente forse perché ‘eletto da Dio’ è stato nel corso della sua millenaria esistenza sistematicamente perseguitato e oppresso! Gertrude Stein, Sarah Stein, Rubinstein, Steinweg, nomi eterni della letteratura, della musica, della storia dell’arte…e mille altri: si direbbe che tale termine ‘stein’ che in tutte le lingue germaniche significa ‘pietra’, è la parola prediletta del popolo di Mosè. [MORE]
E, ecco la notizi, a Cassino un circolo femminile amante degli aspetti freudiani e junghiano della esistenza e cioè quelli dell’inconscio e dell’intimo, festeggia la ricorrenza della donna col richiamare alla memoria una di queste donne ammirevoli della Storia e cioè Edith Stein di cui si raccomanda la rievocazione a Cassino.
Ma a noi ciociari, pur se al primo commento ritenuti limitati e circoscritti, piacerebbe che in questa giornata dedicata alle donne, ci si ricordi almeno e si tengano a mente, certe donne ciociare che, disgraziatamente, come tutto il passato ciociaro, sono di regola ignorate e neglette. Infatti da questa terra sono uscite ed escono donne ammirevoli, che non poco potrebbero insegnare e stupire. Non vogliamo scavare nei primordi della storia allorquando anche a quell’epoca ci imbattiamo in donne ciociare immortali quali Circe la incantatrice, Camilla regina dei Volsci, più tardi Tullia Cicerone, in epoca cinquecentesca, ciociara acquisita, Giulia Gonzaga. Ma è dal 1800 fino ad oggi che ci imbattiamo in donne ciociare che veramente hanno lasciato tracce indelebili del loro passaggio su questa vita. Angelina Sperduti cantante lirica del 1700 detta la Celestina, poi Elisa Ciccodicola celebratissima pianista, poi Teresa Labriola figlia del filosofo Antonio da Cassino, la prima avvocatessa d’Italia, la prima a parlare dei diritti delle donne, di divorzio, di suffragio univerale, di parità sindacale. Poi Gabrielle figlia di una modella dei Simbruini, la prima donna a conseguire la licenza liceale a Parigi fine 1800.
E poi Tina Lattanzi, la più conosciuta e ammirata doppiatrice cinematografica e teatrale. Maria Antonietta Macciocchi giornalista importante, scrittrice ammirata, militante partitica appassionata e severa, politica deputata, donna eclettica e indomita. Gina Lollobrigida attrice cinematografica per la quale non occorrono presentazioni. Caterina Valente, nota in tutto il mondo, cosmopolita ma originaria di San Biagio S., Graziella di Prospero, celebre cantante folk e cultrice di folklore e di tradizioni popolari.
In piena attività Linda Evngelista, modella di moda ricercatissima, figlia di genitori di Pignataro I. e Anna Tatangelo, cantante sempre sulle prime pagine dei giornali. Ma affianco a queste donne che, volendo, si imparerà a conosere più da vicino, e ne vale la pena, consultando la rete, è da registrre la presenza di una categoria di donne che veramente hanno fatto la storia, hanno inventato un mestiere e una professione e hanno anche inventato una parola: la parola modella che prima di loro, analogamente alle altre lingue europee, si conosceva solamente al maschile.
E queste sono le modelle di artista che sbocciano a Roma agli inzi del 1800, che possiamo seguire fino alle prime decadi del 1900. E la città del loro successo mondiale è Parigi, affianco agli artisti parigini e europei che tutti lì confluivano. Adele dal corpo flessuoso e scattante, quasi felino, viste le posizioni incredibili che poteva assumere: e una parte dei capolavori di Rodin è il suo corpo che immortalano e a una scultura particolarmente celebre l’artista volle perfino dare il suo nome: il torso di Adele.
E poi Maria Antonia, il cui ‘corpo morbido e selvatico come una pantera’ ci si staglia di fronte quando in un museo o in una galleria, ci imbattiamo nella cosiddetta ‘prima Eva’ di Rodin. E poi Agostina che indossa il costume ciociaro come ci appare in un quadro addirittura di van Gogh. E poi Carmela o Carmen dalle forme giunoniche immortalata letteralmente nella seconda edizione del ‘Bacio’ di Rodin, in numerose opere di Pascin e di Matisse.
E poi Rosa eternata ripetutamente da Matisse e poi nell’unico quadro di donna di Georges Braque. E poi Loreta sorella di Rosa che posò per molti mesi per Matisse e che ruolo determinante, come notano i critici, svolse nella evoluzione artistica del maestro che ritrasse la sua modella in almeno cinquanta opere! E poi Carmela Bevilacqua la cui fisionomia è tramandata ai posteri da J.S.Sargent, Rosalia Tobia il cui corpo sfolgorante si impone in molte opere di W.A.Bouguereau ma che è passata anche lei letteralmente alla eternità grazie ai suoi rapporti avuti per alcuni anni con l’infelice Modigliani, Rosalina Pesce la cui immagine è apparsa per molti anni sui francobolli e sulla monetazione d’argento francese e oggi sull’Euro…...
Come si vede una gamma di donne splendide che meriterebbero di essere ricordate continuamente e così divenire anche normale bagaglio culturale dei ciociari: e perciò facciamo appello alle nostre istituzioni e soprattutto alla scuola.
Infooggi ringrazia l’autore di questo importante contributo e suggerisce di leggere anche gli altri pregievoli contributi offerti dal Professor Michele Santulli, ai lettori
Michele Santulli
Michele Santulli