Ferito figlio Ventura: Gup, altri sfuggiti a indagini
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MILANO, 16 APRILE - Gli aggressori di Niccolò Bettarini, figlio di Stefano e Simona Ventura colpito con calci, pugni e coltellate lo scorso 1 luglio, "non si esauriscono solo nelle quattro persone" condannate a pene fino a 9 anni, ma ci sono altri "gravemente sospettati di aver avuto un ruolo attivo" e che sono riusciti a "sfuggire alle indagini". Lo scrive il gup di Milano Guido Salvini nelle motivazioni della sentenza nelle quali spiega anche che il 20enne rischiò di morire e che la sua "provocazione, magari involontaria" è "poco rilevante".
Il 18 gennaio, infatti, il giudice ha condannato i 4 imputati per tentato omicidio, ma con pene diverse, dai 9 anni ai 5 anni di carcere, perché solo uno di loro aveva con sé un coltello e non c'è la prova che anche gli altri sapessero che fosse armato. In particolare, a Davide Caddeo, 29enne difeso dal legale Robert Ranieli e accusato di aver sferrato le nove coltellate, il giudice ha inflitto 9 anni. Pene diverse per gli altri tre imputati: 5 anni e 6 mesi ad Alessandro Ferzoco (difeso da Mirko Perlino), 6 anni e 6 mesi ad Albano Jakej (difeso da Daniele Barelli) e 5 ad Andi Arapi (difeso da Fabrizio Cardinali). A tutti e tre, però, è stata concessa la "diminuente" del "reato diverso da quello voluto".