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Ferguson, il poliziotto Wilson non sarà incriminato: scontri nelle città americane

  NEW YORK, 25 NOVEMBRE 2014 –Darren Wilson non sarà incriminato: il poliziotto aveva ucciso con diversi colpi di pistola Michael Brown, 18enne afroamericano disarmato, a Ferguson, lo scorso 9 agosto. Secondo il Grand Jury della contea del Missouri, una speciale giuria popolare, non vi sono prove sufficienti per parlare di omicidio, né volontario né colposo. Una decisione che ha provocato un'ondata di proteste a catena, dal sobborgo di St. Louis a numerose altre città americane. La stessa decisione era stata accompagnata da un invito alla calma, ma a nulla è servito l'appello: immediata la reazione della gente di St. Louis, e un poliziotto è rimasto ferito.

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I disordini a Ferguson e in altre città americane

Nella cittadina di Ferguson, un centro di circa 21,000 abitanti, le scuole e numerose attività commerciali sono rimaste chiuse per i timori di una sommossa popolare. E difatti pronti sono partiti i disordini, con auto della polizia rovesciate, vetture incendiate e lanci di lacrimogeni per tutta la notte. Tesi ma decisamente più pacifici gli scontri a New York, Los Angeles e Chicago. Era già nell'aria la rivolta, da quando il caso era diventato, da mesi, un simbolo dell'irrisolta questione razziale e delle tattiche aggressive utilizzate dalle forze dell'ordine specie nei riguardi della minoranza afroamericana.

La decisione della giuria

Il Grand Jury, composto da 12 persone – 9 bianchi e 3 afroamericani – avrebbe dovuto raggiungere i nove voti per procedere all'incriminazione. Ma tutte le testimonianze e le prove ascoltate o visionate sono state ritenute insufficienti all'arresto del poliziotto. Si concorda con gran parte della ricostruzione dell'episodio, si è invece in disaccordo su chi ha cominciato la colluttazione.

Foto: ilvelino.it

Dino Buonaiuto