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ROMA, 2 MARZO - Alla fine il Governo ha deciso: domani alle 18 la votazione sulla risoluzione parlamentare di sostegno allo schema di decreto normativo sul federalismo municipale sarà sottoposta alla questione di fiducia.
A dichiararlo è stato il Ministro per il Federalismo Umberto Bossi che, dopo aver partecipato alla Conferenza dei Capigruppo di Montecitorio ha così risposto ai giornalisti che gli chiedevano delucidazioni sulla decisione: “Abbiamo deciso per la fiducia perchè bisogna stare tranquilli. Non possiamo rischiare sorprese dell'ultimo minuto”.[MORE]
La strategia del Governo appare dunque chiara. In un momento in cui l'approvazione del federalismo municipale – caro proprio al Ministro Bossi che ha più volte minacciato di far cadere il Governo nel caso fosse respinto – sembra in bilico, viste le continue defezioni ed i continui rientri di deputati, che, di giorno in giorno, modificano la composizione degli schieramenti, la posizione della fiducia riveste una duplice importanza.
Da un lato servirà a ricompattare la maggioranza stessa – la votazione infatti si svolge per appello nominale – e dall'altro assolverà anche il compito di delineare, a più di tre mesi di distanza dal 14 dicembre scorso, la nuova composizione della compagine parlamentare che sostiene il Governo.
Allora infatti Berlusconi se la cavò con tre voti di scarto e grazie alla presenza in Aula di tutti i componenti del Governo. Domani la situazione potrebbe cambiare. Dopo l'esodo seguito alla formazione di Futuro e Libertà, negli scorsi mesi Gianfranco Fini ha dovuto fronteggiare più defezioni che nuove adesioni e proprio grazie agli esuli dei partiti di opposizione si è dato vita al Movimento dei Responsabili, gruppo parlamentare che ha dichiarato di voler “salvare il Paese da uno scellerato tentativo di anticipare le elezioni” e che, con tutta probabilità, sosterrà il Governo.
Nessuna preoccupazione, o quasi, dunque per Berlusconi e la sua squadra di Governo. La fiducia sulla risoluzione parlamentare al decreto – che, nel caso remoto in cui non fosse votata, impegnerebbe il Governo non solo a non emanare il decreto stesso ma, proprio con la posizione della fiducia, alle immediate dimissioni – vedrà verosimilmente affermarsi la maggioranza ma sarà soprattutto utile per capire quali sono le reali possibilità del Premier di proseguire tranquillamente la legislatura.
Immediato nel frattempo il divampare delle polemiche con le reazioni degli esponenti dell'una e dell'altra parte.
Il Ministro per la semplificazione legislativa Calderoli ha affermato che “la fiducia sul decreto è un atto importante, che serve a far sì che i cittadini paghino meno tasse”. Pronta la risposta dell' Idv Donadi che invece attacca: “Porre la fiducia su un tema così controverso significa schiaffeggiare il Parlamento. In questo modo, molti deputati che non condividono lo schema elaborato dal Governo saranno costretti a votare contro coscienza”.
Il voto è calendarizzato per domani alle 18. C'è da attendersi una dura battaglia delle opposizioni che cercheranno dunque di sottrarre più voti e tranquillità possibili alla maggioranza.
Vincenzo Nastasi