Estero

FBI identifica il boia dell'ISIS, ma è allarme attentati in Occidente

 WASHINGTON, 25 SETTEMBRE 2014 – È stato James Comey in persona, numero uno dell'FBI a diffondere la notizia dell'identificazione del boia dei due giornalisti James Foley e Steven Sotloff, uccisi dall'ISIS nei mesi scorsi. L'agenzia ha però preferito non rilasciare il nome completo del presunto assassino. I servizi di intelligence internazionali si erano in passato focalizzati sul rapper britannico Abdel Majed Abdel Bary, anche se l'indiscrezione non ha mai trovato conferma.

Rischio attentati in tutta Europa

Frattanto il Guardian lancia un allarme in tutta Europa, e parla di un attacco terroristico di enormi dimensioni “pressoché inevitabile”, citando fonti europee a conoscenza dei dossier. Gli Stati Uniti fanno pressione sugli stati membri dell'UE, che però sembrano in difficoltà nel fornire gli strumenti adeguati a fronteggiare una minaccia simile. Il rischio arriverebbe dal rientro in Europa dei militanti dell'ISIS da Siria e Iraq; anche il premier iracheno al Abadi ha parlato di possibili attacchi specie agli Stati Uniti e alla Francia, in particolare alla metropolitana di Parigi, che potrebbe essere un obiettivo dei terroristi. Washington smentisce però il primo ministro dell'Iraq: “Non ci sono conferme delle minacce denunciate da al Abadi; gli USA stanno comunque verificando le informazioni”, ha affermato la portavoce del Consiglio Nazionale della Casa Bianca Caitlin Hayden.

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Arrestate nove persone a Londra per legami con il terrorismo islamico

La Bbc fa sapere che a Londra sono state arrestate nove persone di età compresa tra i 22 e i 47 anni, sospettate di essere parte di una organizzazione terroristica islamica. Tra essi vi è anche il predicatore radicale Anjem Choudary, noto alle cronache per essere il leader di al-Muhajiron, una associazione bandita in Inghilterra dal 2003. Sono in corso perquisizioni in diversi edifici residenziali e commerciali di diverse aree della capitale inglese.

Nel frattempo, nuovi raid francesi hanno colpito alcune zone dell'Iraq, mentre gli Stati Uniti in coordinazione con caccia arabi hanno effettuato nuovi bombardamenti in Siria a giacimenti petroliferi controllati dall'ISIS, risorsa fondamentale del gruppo terroristico.

Foto: ilfattoquotidiano.it

Dino Buonaiuto