Infooggi GrooveOn

Faust & The Malchut Orchestra: tra prog anni 70, esoterismo e suoni zappiani nasce The Logical Door

Riceviamo e Pubblichiamo

MILANO, 25 AGOSTO 2015The logical door, terzo lavoro discografico di Fausto Bisantis, porta per la prima volta il nome intero della band, racchiudendo il percorso artistico di questo consolidato power trio, che strizza l’occhio a Frank Zappa, ai Gentle Giant, a E.L.P, al Banco, a Stevie Wonder e agli anni settanta, in una chiave fresca e spontanea che, non si cura di essere al passo con i tempi.[MORE]

Il disco è volutamente dedicato a Nikola Tesla e, partendo dal ricordo su questo importante troppo a lungo dimenticato genio del XX° secolo, mette si pone dei quesiti su di una serie di esperienze e riflessioni a proposito della consapevolezza umana di fronte alla sua volontà. Nei brani che si susseguono, senza esigenze di metrica stilistica, entrano in campo diverse matrici esoteriche, tra cui la quarta via di Gurdjeff e il Sephiroth o albero della conoscenza della Kabbalah ebraica, nel quale il mondo e l’essere allo stato brado rappresentano la metafora della semplicità e debolezza animale, rispetto alla scoperta della conoscenza, per scoprire che alla fine, tutto questo è un sogno, uno scherzo, una sharade, della quale l’uomo è il Grand Guignol artefice della propria farsa, autorizzato da Dio stesso a prendersi gioco di se stesso.

 

Il progetto del compositore, musicologo e giornalista Fausto Bisantis, non si esaurisce mai nei canoni del rock e di qualsiasi altro genere, ma vuole sfuggire da ogni sorta di classificazione, per rivelare, quanta grandezza e bellezza, scopriamo ogni giorno nella musica del mondo. Così anni di studi, ricerche ed esperienze dirette, si mettono costantemente in discussione grazie alla visione radicalmente diversa che i tre musicisti portano in scena molto naturalmente.

“Siamo musicisti che da tanti anni, hanno esperienze diverse, anche nei live sentiamo sempre la necessità di guardarci sempre negli occhi, quasi come se stessimo conversando con gli strumenti, anche litigando, ma suono e linguaggio diventano una funzione interattiva. Anche durante la registrazione, fatta direttamente da noi grazie al nostro bassista, che è un eccellente tecnico del suono, ogni session era una scusa per tirare fuori qualcosa di nuovo. Ciò che veniva fuori, non era più quello che avevo scritto su partitura, ma una tavolozza, dove ognuno creava sempre nuovi colori. Del resto io volevo che trasparisse il mio linguaggio, tanto è che ci sono anche brani registrati solo da me, tra Roma, Milano e Berlino, in momenti molti differenti, ma anche le molteplici interpretazioni e variazioni dello stesso.”

Il disco, lanciato già in primavera da un piccolo tour promozionale, tra centro e nord Italia, è stato prodotto da Bisantis, oltre che dal bassista e fonico Stefano Loiacono, in collaborazione con Medialand Studio. La band, attualmente impegnata nel tour estivo, che li ha visti finalisti al Festival Peppino Impastato di P.zzo San Gervasio, dove hanno aperto ai Kutso, dal vivo in Calabria il 14 agosto all’Indian Beach di Sellia Marina e il 20 agosto al Tarantula, assieme ai Nimby, con la presentazione del disco in via ufficiale.

“Se la nostra musica vuole esprimere un messaggio, è difficile da definire: non è possibile racchiudere in un concetto quello che è la tua vita. La costante è: la curiosità; l’esplorazione sistematica dei linguaggi che hanno definito il nostro sistema tonale e la naturale evoluzione armonica. Ma vi è anche l’esigenza di partire dal vecchio per avere il nuovo, la consapevolezza che la nostra capacità intellettiva non è la stessa di Beethoven e Wagner, ma volendo possiamo ancora dare tanto; ma soprattutto l’amore per il suono, inteso come creatura fisica e spirituale, senza la quale il mondo e la vita, non avrebbe senso di esistere”.

BIOGRAFIA

 Faust & Malchut Orchestra è la band che dal 2012, porta in scena il repertorio di Fausto Bisantis; non una vera orchestra, bensì una sorta di power trio di rock orchestrale, che strizza l'occhio al progressive e all'istrionismo zappiano degli anni'70, attraverso la commistione di suoni analogici e tecnologie moderne e un ripiegamento verso i territori del blues e del funky.

Faust & the Malchut Orchestra:

Fausto Bisantis: pianoforte, sintetizzatori, tastiere, theremin, chitarre, programmazione, voce.

Stefano Loiacono: Basso ed effettistica

Antonio Pintimalli: Batteria, percussioni, cori.

Notizia segnalata da Ufficio Stampa F.B. Press