Economia

"Fashion and Luxury Insight 2012": Moda e lusso crescono di meno ma guadagnano di più

MILANO, 28 OTTOBRE 2013 - Secondo quanto si legge nel comunicato stampa che illustra i dati registrati nel Fashion and Luxury Insight - il rapporto annuale di SDA Bocconi e Altagamma, che passa in rassegna i bilanci delle imprese internazionali quotate con fatturato superiore ai 200 milioni di euro – nel 2012: il tasso di crescita è sceso all’8%, rispetto al 13% del 2011.

In particolare, come ha sottolineato Nicola Misani della SDA Bocconi coautore del rapporto: «La scomposizione dei risultati per area geografica, indica che le imprese italiane del settore crescono più velocemente di quelle del resto del mondo, grazie ai risultati di imprese recentemente quotate come Brunello Cucinelli, Prada e Salvatore Ferragamo, ma soffrono di una minore profittabilità, con margini operativi sotto la media».

Tuttavia, il suddetto rapporto puntualizza che il 2012 si è contraddistinto – come era successo nell’anno precedente – una fase di crescita per le grandi imprese internazionali della moda e del lusso quotate nei principali listini mondiali. Come ha evidenziato Armando Branchini, vice presidente di Altagamma e coautore della ricerca: «La dimensione delle imprese resta un fattore cruciale nello spiegare i diversi livelli di profittabilità. Le imprese più grandi (vendite superiori ai 5 miliardi di euro) performano meglio in termini di ritorno degli investimenti e di margine Ebit, anche se il loro fatturato medio cresce meno di quelle delle imprese di medie dimensioni».

Inoltre, Emilia Merlotti della SDA Bocconi, coautore del rapporto, illustrando i risultati ha puntualizzato: «L’attenzione delle imprese per gli aspetti finanziari è confermata dall’aumento della generazione di cassa, che cresce dall’8,2% al 10,6% del fatturato, consentendo di ridurre la leva finanziaria, con un rapporto debito su capitale proprio di 0,39, un livello che non si vedeva più da prima della crisi».

DATI FINANZIARI – Entrando nel merito della profittabilità dell’industria - che risulta essere ancora in progresso - prendendo in esame un campione di 76 società dal fatturato complessivo di 348 miliardi di euro è emerso: «Il ROI medio balza al 15%, rispetto al 13,4% dell’anno precedente, mentre l’Ebit margin passa dall’11% del 2011 al 12,4%, facendo pensare che le imprese, in un momento di incertezza economica, dedichino risorse alla crescita solo per perseguire le opportunità con maggiori possibilità di profitto. E, infatti, il rapporto tra investimenti in attività caratteristica e ammortamenti scende di oltre sei punti al 146,9%».

Per Paola Varacca Capello della SDA Bocconi, coautore del rapporto: «Con un aumento del 5%, pari a quello del 2011, l’apertura di nuovi punti vendita prosegue, ma con moderazione. Le vendite al dettaglio sono aumentate più di quelle all’ingrosso, ma cominciano a esserci alcune eccezioni, come il segmento dell’abbigliamento. Inoltre, alcune delle imprese che hanno realizzato più nuove aperture sono tra quelle che hanno registrato una diminuzione delle vendite».

(Fonte: Comunicato stampa Altagamma. Foto: intervistato.com)

Rosy Merola [MORE]