Economia

Fase 2 Bis Decreto rilancio cosa cambierà da lunedì. Autocertificazione, quando sarà obbligatoria

Fase 2/3 Decreto rilancio cosa cambierà da lunedì. Autocertificazione, quando sarà obbligatoria
ROMA, 15 MAG - Da lunedì sono liberi «gli spostamenti all’interno del territorio regionale». Dunque si può effettuare il trasferimento nelle seconde case purché siano all'interno della Regione di residenza. Sono invece vietati «i trasferimenti e gli spostamenti, con mezzi di trasporto pubblici e privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente ci si trova, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute; resta in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza».

Rimane «divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena per provvedimento dell’autorità sanitaria in quanto risultati positivi al virus, fino all’accertamento della guarigione o al ricovero in una struttura sanitaria». Al sindaco è affidato il potere di «disporre la chiusura temporanea di specifiche aree pubbliche o aperte al pubblico in cui sia impossibile garantire adeguatamente il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro». Per quanto riguarda «le attività economiche e produttive», sono consentite «a condizione che rispettino i contenuti di protocolli o linee guida, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di esercizio o in ambiti analoghi, adottati a livello nazionale.

Le singole regioni possono adottare propri protocolli nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali. Le misure limitative delle attività economiche e produttive possono essere adottate, nel rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità».

Autocertificazione, quando sarà ancora obbligatoria

Per spostarsi da una Regione all’altra, dunque, resterà valido l’uso dell’autocertificazione. Perché i confini regionali, questa è una delle poche certezze, non riapriranno a partire da lunedì prossimo. Il governo studia un meccanismo per consentire più avanti, probabilmente solo a partire dal mese di giugno, gli spostamenti tra Regioni limitrofe ma solo se accomunate dallo stesso grado di rischio contagio, che naturalmente dovrà essere basso per consentire movimenti da una Regione all’altra.

Per questo è necessario raccogliere e monitorare i dati che indicano lo stato dell’emergenza nei territori.
Si dovrà prestare particolare attenzione ai 21 criteri indicati dal ministero della Salute, che le Regioni dovranno soddisfare per poter riaprire in sicurezza. Le autorità locali dovranno dimostrare di avere sotto controllo il monitoraggio dell’epidemia, non solo per quanto riguarda il numero di nuovi casi, ma anche per le capacità di tracciamento dei contatti avuti dal positivo. Solo in questo modo, infatti, si potranno spegnere i nuovi focolai e impedire una nuova impennata di contagi. Inoltre, bisognerà tenere conto anche dei posti letto disponibili negli ospedali, specialmente nelle terapie intensive. Sulla base di questi parametri, non tutte le Regioni potranno tornare alla normalità già dalla prossima settimana.



Solo in questo modo, infatti, si potranno spegnere i nuovi focolai e impedire una nuova impennata di contagi. Inoltre, bisognerà tenere conto anche dei posti letto disponibili negli ospedali, specialmente nelle terapie intensive. Sulla base di questi parametri, non tutte le Regioni potranno tornare alla normalità già dalla prossima settimana.