Politica
Fase 2: Scontro Governo-Regione Calabria il parere dell’esperto giurista Luigi Ciambrone
ROMA, 30 APR - Scontro Governo-Regione Calabria: in realtà non si rispettano le fonti del diritto ! Da tenere presente che il Presidente del Consiglio non può prevalere con un atto amministrativo (questo è il DPCM non avente forza di legge) su una materia riservata dalla COSTITUZIONE al potere legislativo regionale.
Poi quando il governo dice che lo avrebbe impugnato al TAR e alla Consulta dice una CAVOLATA. Infatti i termini giudiziari sono sospesi sino all'11 maggio e poi per fissare la sospensiva ci vuole almeno un mese considerando i tempi tecnici strettamente necessari. L'impugnazione alla Consulta anche di più. La cosa grave è che stanno facendo una mostra muscolare calpestando i principi di diritto...dalla democrazia alla dittatura il passo fondamentale è questo. Dobbiamo, sopratutto noi giuristi (noi tesi in Diritto Costituzionale proprio sulla legge n. 400/88 che regola il funzionamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri) fare attenzione e chiedere il rispetto dei principi.
La compressione di un diritto di libertà va circoscritta nel tempo. Pertanto guardando oltre la tempesta 'Dpcm-Decreto' "anche qualora si ritenesse che è sufficiente il fondamento del decreto legge per adottare il Dpcm, comunque il Decreto della presidenza del Consiglio dei ministri avrebbe dovuto fissare, come tutte le ordinanze urgenti ed in considerazione del rischio e della grave limitazione di libertà, termini finali differenziati nelle singole misure di sospensione dei diritti di libertà. Invece non lo ha fatto".
A parlare con l'Adnkronos è Annibale Marini, presidente emerito della Corte Costituzionale, che rimarca: "E quindi questo è un profilo di difetto autonomo del Dpcm Conte. C'è un vizio nel fondamento costituzionale del Decreto della presidenza del consiglio dei ministri ed anche una irregolarità di contenuto. Il Presidente emerito della Corte Costituzionale, è chiaro quando sostiene che le dittature nascono da crisi emergenziali con l'intento di far sentire sicuri... anche il fascismo lo fece e poi durò venti anni.
Noi giuristi/costituzionalisti abbiamo il dovere di far sentire la voce dei principi di diritto. Senza, ovviamente, scendere nella polemica politica o di scelte individuali. Noi iniziamo a non sentirci più sicuri...ribadiamo non entriamo nelle dinamiche politiche. I principi di diritto sono il caposaldo della democrazia e vanno difesi. Tutto qua. Poi, nel merito, io resto a casa e abbiamo deciso in famiglia di vivere in isolamento (non distanziamento) sociale sino a settembre tra la casa di città e quella al mare. No lidi, no ristoranti, no pizzerie e nemmeno incontri amicali e parentali avendo molti dei miei cari impegnati in ambito sanitario. Al più a settembre un ritiro spirituale al Santuario de La Verna