Politica
Fascismo - il ministro Fontana propone di abrogare la legge Mancino
VERONA, 3 AGOSTO – “Abroghiamo la legge Mancino, che in questi anni si è trasformata in una sponda normativa usata dai globalisti per ammantare di antifascismo il loro razzismo anti-italiano” – con questa affermazione può essere presentato un post pubblicato questa mattina su Facebook da Lorenzo Fontana, vicesegretario federale della Lega e Ministro delle politiche familiari e per i disabili. [MORE]
La proposta del Ministro si riferisce alla volontà di abrogare la legge n. 205 del 1993, che sanziona e condanna gesti, azioni e slogan legati all’ideologia nazifascista ed aventi per scopo l’incitazione alla violenza ed alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali; la legge in questione punisce inoltre l’utilizzo di simbologie di qualsiasi tipo legate a suddetti movimenti politici ed è dunque il principale strumento legislativo che l’ordinamento italiano offre per la repressione dei cosiddetti “crimini d’odio”, ovvero qualsiasi tipo di azione violenta – penalmente rilevante – perpetrata nei confronti di persone discriminate in base ad appartenenza vera o presunta ad un gruppo sociale, identificato sulla base dell’etnia, della religione, dell’orientamento sessuale, dell’identità di genere o di particolari condizioni fisiche o psichiche. La normativa è nota come “legge Mancino” dal nome dell’allora Ministro dell’Interno che ne fu proponente (il Democristiano Nicola Mancino) durante il periodo di mandato affidato al Governo Ciampi nel 1993.
Fontana sostiene che il razzismo sia diventato l’arma ideologica dei globalisti e dei loro schiavi (“alcuni giornalisti e commentatori mainstream, ma anche certi partiti”), da utilizzare per puntare il dito contro il popolo italiano ed accusarlo falsamente di ogni nefandezza, allo scopo di far sentire la maggioranza dei cittadini in colpa per il voto espresso e per l’intollerabile lontananza da quella che egli considera “retorica del pensiero unico”. In sostanza, il vicesegretario del Carroccio vede la legge Mancino come una sottile e pericolosa arma ideologica studiata per orientare le opinioni dei cittadini. Fontana afferma che su tutte le prime pagine dei giornali verrebbero quotidianamente montati casi ad arte per puntare il dito contro la preoccupante ondata di razzismo, salvo poi scoprire, in una tragica parodia, che del razzismo in Italia non vi sarebbe neanche l’ombra. “Se di razzismo in Italia vogliamo parlare, oggi bisogna in primis fare riferimento a quello utilizzato dal circuito mainstream contro gli Italiani” – ha scritto, per poi aggiungere: “La ragione di tutto ciò è che il popolo non pensa sempre tutto alla stessa maniera ed è consapevole e cosciente della propria identità e della propria storia. Questi elementi fanno paura ai globalisti, perché implicano che il popolo non è strumentalizzabile”. Su queste basi, dunque, il Ministro ha proposto l’abrogazione della legge Mancino, la quale a suo avviso si sarebbe trasformata in una sponda normativa usata dai globalisti per ammantare di antifascismo il loro razzismo anti-italiano. “I burattinai della retorica del pensiero unico se ne facciano una ragione: il loro grande inganno è stato svelato” – ha concluso.
A scatenare le ire e la reazione di Fontana sarebbero stati i commenti particolarmente negativi espressi da moltissimi media italiani negli scorsi giorni riguardo alla escalation di violenza contro immigrati, anche regolari, o contro cittadini italiani di razze originarie di altri Paesi del mondo. In particolare, nel post sul popolare social network si fa implicitamente riferimento al caso del lancio di uova contro la discobola Daisy Osakue ed altre tre ragazze di carnagione scura, avvenuto in provincia di Torino (fatto di cui peraltro proprio ieri erano stati identificati gli autori, i quali potrebbero essere accusati soltanto di lesioni, senza che venga contestata l’aggravante dell’odio razziale, nel caso in cui non dovessero essere raccolti elementi sufficienti per far pensare ad una matrice xenofoba alla base dell’aggressione).
Naturalmente, le affermazioni del Ministro hanno immediatamente scatenato la controffensiva dell’opposizione. “È un governo sempre più nero: il Ministro della Famiglia (sic) Fontana ora propone di abolire la legge Mancino che vieta l’apologia di fascismo e la cosa grave è che non si tratta di un colpo di sole di un ministro un po' strambo” – ha scritto su Twitter il capogruppo del PD a Palazzo Madama Andrea Marcucci e sempre ad un “cinguettìo” ha affidato il proprio pensiero il Presidente dell’assemblea dem Matteo Orfini: “Ora è arrivato il ministro Fontana che propone di abolire la legge Mancino, perché a questo governo fascisti e razzisti evidentemente piacciono e perché di questo governo razzisti e fascisti evidentemente sono parte”.
Non è in ogni caso la prima volta che Lorenzo Fontana entra nell’occhio del ciclone politico da quando fa parte della compagine governativa guidata dal premier Conte. Egli, infatti, aveva fatto parlare di sé anche per i suoi presunti legami con gruppi dell’estrema destra veronese e con l’integralismo cattolico, nonché per il fatto di essere fermamente contrario all’aborto ed al riconoscimento delle coppie omosessuali. In generale, comunque, il partito di cui egli è vicesegretario federale aveva già provato nel 2014 a raccogliere firme per la proposizione di un referendum abrogativo della stessa legge Mancino, senza però raggiungere il numero minimo necessario di 500mila.
Francesco Gagliardi
Fonte immagine: ilpost.it