Parola e Fede

Fare posto a Gesù nel proprio cuore

Come fare posto a Gesù nel proprio cuore? E come alimentare la nostra fede? Risponde alle domande di Filippo e Carmine il sacerdote Giuseppe Deodato, teologo e docente in Roma.

D. Ho letto la parabola delle dieci vergini. Non ho compreso il significato dell'olio. Grazie, Filippo.

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Carissimo Filippo, è bene sapere che la Parabola delle dieci vergini si trova nel capitolo venticinquesimo di Matteo, tutto centrato sul giudizio finale e le cose ultime. La sequenza dei fatti e il contesto nuziale, come anche il ritardo dello sposo, sono tutti elementi essenziali per entrare nel mistero di quella parabola. Ma poiché rivolgi una domanda specifica è bene che sia data una risposta puntuale. L’olio è ciò che alimenta la lampada perché possa risplendere sino all’arrivo dello sposo. Lo sposo è Cristo. Ogni suo discepolo è chiamato ad attendere l’arrivo del suo sposo ed a lasciarsi trovare pronto quando esso si compirà. Lo sposo sovente sembra tardare. Ma il suo arrivo è repentino ed improvviso. Ora la lampada è la fede che è l’unica via per poter andare incontro a Cristo secondo verità.

La fede è obbedienza ad ogni parola detta dallo sposo perché la nostra vita si faccia vera su questa terra. La fede essendo lampada ha necessità di essere alimentata. Ecco l’olio. Fuor di metafora l’olio che alimenta la lampada è la carità. Essa è fatta di molte cose. Sono carità sublime le opere di misericordia corporale e spirituale; il perdono verso tutti, soprattutto quanti ci causano sofferenza. Ma vi sono delle opere di carità ancora più ordinarie, più radicali. Esempio rispondere ad una vocazione che il Signore ci manifesta e rimanerle fedeli è grande opera di carità, che accende la vita di una luce potente, di una fede forte. Acquisire una grande professionalità e spenderla a beneficio di quanti incontreremo sul nostro cammino. Svolgere bene i propri compiti, ovunque e con chiunque, amando e servendo tutti. L’olio è questo amore infinito per servire ed amare Dio nell’uomo.
Spero di averti risposto. Ti auguro che la tua fede risplenda di un olio sempre nuovo, cioè di una carità perennemente aggiornata e perfezionata da ogni opera buona.[MORE]

D. Cosa significa, fare posto a Gesù nel proprio cuore? Grazie, Carmine.

R. Fare posto a Cristo Gesù nel proprio cuore è fare posto alla sua Parola. Ma si potrà fare posto alla sua Parola se il nostro desiderio di amarlo è grande e la nostra volontà di appartenergli è sincera. Il Vangelo di Giovanni esprime assai bene questo mistero e dona risposta alla tua domanda. Non ci resta che dargli la parola e metterci in ascolto:

Io sono la vite vera e il Padre mio è l'agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli. Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena”, (Gv 15,1-11).

Più grande sarà il nostro ascolto della Parola, più grande potrà essere la presenza di Cristo nel nostro cuore. E con Cristo il Padre e lo Spirito Santo prenderanno fissa dimora dentro di noi, tanto da renderci veri “ostensori”, manifestatori della loro presenza viva nella storia. Da ogni membro della Chiesa, Cristo questo si attende e questo vuole, come lui fu presenza viva del Padre in mezzo a noi. Lui amava il Padre di un perfetto amore divino e umano, nello Spirito Santo; accoglieva nel cuore tutta la Parola che il Padre faceva giungere al suo orecchio. Il cristiano è chiamato a vivere lo stesso mistero. Carissimo Carmine il Signore faccia di te un discepolo dall’amore grande per il suo Maestro e un eccellente ascoltatore ed esecutore della sua Parola.

Don Giuseppe Deodato
Teologo e Docente in Roma

Si ricorda che ognuno può porre i propri dubbi, i propri interrogativi scrivendo al seguente indirizzo di posta elettronica parolaefede@infooggi.it . Si cercherà di fornire a tutti una risposta.

Fonte Foto:www.mirys.altervista.org