Cronaca
Fano, 20.000 abitanti evacuati a causa di un ordigno bellico
FANO, 14 MARZO - Un ordigno bellico è stato ritrovato e innescato accidentalmente a Fano, durante dei lavori in un cantiere. La bomba di fabbricazione inglese, lunga più di un metro e imbottita di 225 kg di tritolo, è stata portata alla luce durante i lavori dell’Aset, azienda dei servizi per il territorio. [MORE]
Per scongiurare incidenti è stata disposta l’evacuazione di 23 mila abitanti presenti nel raggio di circa 1800 metri dal ritrovamento dell’ordigno risalente alla Seconda guerra mondiale, che sarebbe potuto esplodere entro 144 ore dalla rimozione involontaria della spoletta di innesco. Per questo motivo sono stati sgomberati l’ospedale Santa Croce, la stazione, gli edifici pubblici oltre ovviamente alle abitazioni private. Sono stati predisposti centri di raccolta e di accoglienza per ospitare gli abitanti, molti dei quali hanno fatto ricorso a otto strutture pubbliche o all’assistenza di familiari e amici.
A intervenire sul luogo del ritrovamento sono giunti gli artificieri dell’Esercito e della Marina, che sin da subito si sono adoperati per la rimozione sicura dell’ordigno. Le operazioni, cominciate all’alba, hanno portato al trasporto della bomba in mare, dove verrà presto fatta brillare.
Il sindaco di Fano Massimo Seri ha confermato l’avvenuta rimozione e il cessato pericolo. Tutte le attività cittadine sono riprese regolarmente, fatta eccezione per le scuole per cui rimane in vigore il provvedimento di chiusura per la data odierna.
Per scongiurare incidenti è stata disposta l’evacuazione di 23 mila abitanti presenti nel raggio di circa 1800 metri dal ritrovamento dell’ordigno risalente alla Seconda guerra mondiale, che sarebbe potuto esplodere entro 144 ore dalla rimozione involontaria della spoletta di innesco. Per questo motivo sono stati sgomberati l’ospedale Santa Croce, la stazione, gli edifici pubblici oltre ovviamente alle abitazioni private. Sono stati predisposti centri di raccolta e di accoglienza per ospitare gli abitanti, molti dei quali hanno fatto ricorso a otto strutture pubbliche o all’assistenza di familiari e amici.
A intervenire sul luogo del ritrovamento sono giunti gli artificieri dell’Esercito e della Marina, che sin da subito si sono adoperati per la rimozione sicura dell’ordigno. Le operazioni, cominciate all’alba, hanno portato al trasporto della bomba in mare, dove verrà presto fatta brillare.
Il sindaco di Fano Massimo Seri ha confermato l’avvenuta rimozione e il cessato pericolo. Tutte le attività cittadine sono riprese regolarmente, fatta eccezione per le scuole per cui rimane in vigore il provvedimento di chiusura per la data odierna.
[Foto: La Repubblica]
Velia Alvich