Politica
Fanelli: legge specifica per prevenire la violenza contro le donne
MATERA, 22 AGOSTO 2013 - Questa mattina nel corso di una conferenza stampa il consigliere regionale di Parità della Basilicata, Maria Anna Fanelli, ha spiegato i motivi alla base della Campagna “Voce alla Convenzione di Istanbul”, illustrandone gli obiettivi primari.
“I dati resi noti dal Ministero dell’Interno confermano che il femminicidio e lo stalking rimangono grossi e drammatici problemi rispetto ai quali le istituzioni non possono rimanere indifferenti e in silenzio. E’ per questo motivo che abbiamo inteso organizzare una serie di iniziative su tutto il territorio regionale, per dare voce ai principi della Convenzione di Istanbul e per contrastare ogni forma di violenza nei confronti delle donne, con la consapevolezza che la conoscenza dei fenomeni spinge alla denuncia, incentiva l’autodeterminazione e promuove la responsabilità sociale in ogni individuo”.
La Fanelli ha precisato che: “La Campagna che va da agosto a dicembre 2013 intreccia il tema delle discriminazioni e del femminicidio partendo dal termine femicide diffuso nel 1992 per la prima volta da Diana Russell che, attraverso l’utilizzo di questa nuova categoria criminologica, individua la causa principale degli omicidi nei confronti delle donne in quella violenza estrema da parte dell’uomo contro la donna perché donna. Infatti, se le donne sono solo il 30% delle vittime dei 505 omicidi commessi in Italia tra il 1 agosto 2012 e il 31 luglio 2013, salgono all’83 % quando si considerano i delitti commessi dal partner e addirittura al 100% nel caso in cui l’assassino sia l’ex”.
Il consigliere ha fatto riflettere, inoltre, sulla necessità di una significativa e specifica legge nazionale sul femminicidio per una rapida repressione dei reati.
Anche l’avv. Barbara Spinelli, esperta del caso ha evidenziato come la violenza rivolta contro la donna sia espressione di un problema strutturale che riguarda tutte le forme di violenza e quindi non solo quelle che sfociano nell’omicidio, ma anche ogni forma di discriminazione di genere che sia in grado di annullare la donna nella sua identità e libertà, o di ostacolarne il godimento dei diritti fondamentali in ogni ambito sociale, economico, lavorativo, politico.
“Su queste considerazioni e su questi temi – ha concluso Anna Fanelli - si snoderanno i punti principali della Campagna che parte dalla Convenzione di Istanbul per promuovere e tutelare il diritto di tutti gli individui di vivere liberi dalla violenza, sia nella vita pubblica che privata, per condannare ogni forma di discriminazione nei confronti delle donne e per invitare ad adottare senza indugio le misure legislative e di altro tipo necessarie per prevenirla”. [MORE]
Rocco Zaffino