Cronaca

Falsi affitti per regolarizzare stranieri, blitz e arresti nel ragusano

RAGUSA, 10 OTTOBRE - Decine di cittadini stranieri regolarizzati con falsi affitti nel Ragusano: cinque le misure cautelari, due agli arresti, tre all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina a scopo di lucro, operate dai Carabinieri della Compagnia di Modica nell’operazione chiamata“Affittopoli”.

A seguito di una segnalazione ricevuta dai militari dell’Arma della stazione di Ispica (RG), riguardo il considerevole numero di richieste di iscrizione all'anagrafe della popolazione residente nel Comune di Ispica, presentate da cittadini del nord Africa ed ingaggiati, nelle attività di raccolta di ortaggi e frutta nel territorio ibleo. Le iscrizioni, rese presumibili con l’esibizione di un regolare contratto d’affitto di un’abitazione nel comune, stavano a significarela condizione necessaria per la regolarizzazione sul territorio dello Stato, con la concessione del rinnovo del permesso di soggiorno da parte dell'ufficio immigrazione della Questura di Ragusa. 

L'indagine che ha avuto originenel 2017, sotto la direzione ed il coordinamento della Procura della Repubblica di Ragusa, che ha tenuto in considerazione la cospicua quantità dicontratti di locazione sottoscritti con la presenza in abitazioni di numerosi stranieri nello stesso periodo- Il successivo passaggio della ricostruzione del reato è stato completato analizzando i documenti presentati all'anagrafe comunale di Ispica, dove gli extracomunitari presentavano il contratto di affitto fittizio per ottenere la residenza. A conclusione del percorso, vi era la richiesta in Questura di rinnovare il permesso di soggiorno. 

Gli stranieri, ascoltati dagli inquirenti, hanno asseritoil fatto che con gli indagati hanno stipulato contratti fittizi di affitto di appartamenti nella zona marinara della Marza, in una circostanza anche in un'abitazione del centro cittadino, dietro compenso che oscillava dai 300 ai 500 euro. I sopralluoghi compiuti con documentazione video-fotografica hanno acclarato che gli appartamenti erano a volte privi di infissi e degli allacci alle utenze di luce e acqua. Le menti del sistema erano 4 italiani residenti a Ispica e un cittadino tunisino. L'intera indagine si è raccordata su un arco temporale che va dal dicembre 2014 all'agosto 2017, ed ha rilevato circa 30 stranieri regolarizzati secondo questa metodologia. provvedimenti relativi ai due arresti domiciliari e ai tre obblighi di firma, sono stati stabiliti dal GIP Claudio Maggioni, su istanza del PM Andrea Sodani. 

"Un extracomunitario al suo ingresso in Italia- ha illustrato il comandante della Compagnia di Modica, Francesco Ferrante - “può richiedere asilo politico, ricongiungimento familiare o può anche rappresentare allo Stato tramite le questure, la necessità di svolgere lavoro. Se le richieste entrano nel numero del decreto flussi, la sua domanda sfocia in un permesso di soggiorno e può essere accettata. Nella fase di rinnovo, lo straniero poi deve dimostrare allo Stato, una stabile dimora all'interno del territorio nazionale per evitare che si trovi in situazione di clandestinità. E qui si innesta il meccanismo fraudolento".

Un funzionariodel Comune di Ispica avrebbe verificato che nello stesso periodo, in un’abitazione piccolissima, senza acqua luce, erano registrati fino a dieci migranti. Frequentemente le abitazioni erano in zone periferiche come Marina di Marza, Santa Maria del Focallo e in un caso, nel centro storico di Ispica. Il tunisino era punto di riferimento della comunità nordafricana, ricoprendo il ruolo di intermediario con coloro che avevano occorrenza di aggiornare i loro documenti e che erano impegnati nelle campagne agrarie. La tariffa della 'pratica' poteva oscillare  dai 300 ai 500 euro a persona. 

Luigi Palumbo