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Faito Doc Festival, decima edizione: trionfa Castro di Paolo Civati. Ecco tutti i vincitori

Si è conclusa ieri 7 agosto la decima edizione del Faito Doc Festival, un appuntamento ormai tradizionale – e internazionale – per gli amanti del cinema e della montagna e più in generale per gli appassionati della scoperta: dell’arte e della natura. Nonostante la piaga degli incendi che quest’anno hanno lambito anche il Monte Faito, il festival si è svolto regolarmente (quest'anno "Orizzonti" è stato il tema), aprendosi il 1 agosto con la performance del funambolo argentino Claudio Benegas, l’audio-documentario di Milena Bochet e la proiezione di Zabriskie Point, per concludersi con il concerto dei KlezRoym, uno dei gruppi più significativi della scena italiana, in grado di ibridare sonorità del folclore est-europeo e zigano con l’espressività tipicamente ebraica.

In mezzo, tra mostre artistiche e fotografiche, seminari, passeggiate naturalistiche ed altri eventi (qui il programma), il festival si è caratterizzato per le proiezioni degli 8 lungometraggi e 13 cortometraggi in concorso, valutati da una giuria internazionale e da una giuria di giovani. A seguito della proclamazione dei vincitori, riportiamo di seguito i film premiati e le relative motivazioni. [MORE]

LUNGOMETRAGGI: Castro di Paolo Civati (Qui la recensione)
“Quando si mettono insieme tutti i colori dell’arcobaleno si ottiene un punto dove il cielo e la terra s’incontrano come realtà e immaginazione per formare un bell’orizzonte che contiene tutti gli esseri umani e lo spettro dei loro colori, il nostro regista conosce questi segreti e ce li svela in questo film”

Menzione speciale: Koropa di Laura Henno
“La Giuria ha voluto segnalare questo film perché è un puro gesto cinematografico. Gesto di cinema, perché il cinema è il gesto di chi filma e il gesto di chi è filmato e questo film li condensa entrambi in pochi minuti, affrontando con una straordinaria densità di suoni e immagini, una questione drammatica come quella dell’immigrazione clandestina."

CORTOMETRAGGI: Angelika di Leopold Legrand
"Il film porta in sé tutti gli orizzonti, che rappresentano il tema di questa edizione. Un film che si sviluppa sull’infanzia, sulle sue tragedie, ma anche sulle sue gioie e speranze. Un orizzonte aperto alla promessa di una amicizia, di un conforto che giunge da un altra persona, da un animale. L’orizzonte della giustizia dello sguardo del regista, aperto sullo sguardo del mondo e presto pronto ad incrociare altri sguardi."

PREMIO OTTICA SACCO: Volta á terra di Joao Pedro Placido
“Perché il film affronta con una struttura narrativa originale, in cui la forma documentaria si arricchisce di stimoli di finzione di vita di una comunità contadina resistente della montagna portoghese, dando uno spessore formidabile tanto ai personaggi quanto ai tempi e agli spazi dell’esistenza”.

GIURIA GIOVANI – PREMIO CPS: Les Sauteurs / Those Who Jump di Moritz Siebert, Estephan Wagner, Abou Bakar Sidibé (Qui la recensione)
"Il premio CPS lo diamo a Les Sauteurs perché ti avvicina a una realtà mal conosciuta direttamente dal suo interno. Ci fa riflettere sull’ingiustizia dei rapporti nel mondo post-coloniale."

Menzione speciale: Fayrouz, days of glory di Fouad Zaari
“Vorremo fare una menzione speciale a Fayrouz; days of glory per il regalo che ci fanno i registi di farci conoscere la protagonista e la sua energia.”

«#MenzioneCortoVirale a Black Code di Louis Henderson, per il suo impegno politico e la sua originalità nella forma e nelle tecniche usate.”

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(immagine in alto: un fotogramma di Castro di Paolo Civati in cui Claudio fa un tatuaggio alla compagna)


Antonio Maiorino