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F1, GP Giappone 2019: Trionfa Bottas, 2° Vettel. Mercedes vince il Mondiale costruttori
Valtteri Bottas, su Mercedes, ha vinto il Gran premio del Giappone, 17/a prova del mondiale di Formula 1. A Suzuka, il finlandese ha preceduto Sebastian Vettel su Ferrari, che era partito dalla pole position, e il compagno di squadra Lewis Hamilton. Charles Leclerc, con l'altra Ferrari, ha chiuso al sesto posto. Con il primo e terzo posto di Suzuka con Bottas e Hamilton, la Mercedes vince il mondiale costruttori 2019, il sesto consecutivo per il team, con quattro gare di anticipo sulla conclusione della stagione.
Suzuka sorride alla Mercedes: ad aggiudicarsi il Gran Premio del Giappone, diciassettesima prova del mondiale 2019 di Formula 1, è stato Valtteri Bottas. Quella in terra nipponica è la settima vittoria in carriera e la terza nel campionato in corso per il finlandese. Come ormai da tradizione a Suzuka nell’era dell’ibrido, la Mercedes vince, e ottiene anche il terzo posto di Lewis Hamilton. Dopo lo splendido uno-due in qualifica, la Ferrari raccoglie molto meno di quanto seminato, con la seconda piazza di Sebastian Vettel, riuscito a tenersi alle spalle Hamilton a fine corsa, e la sesta di Charles Leclerc, la cui gara è stata compromessa allo start. Ma andiamo per ordine. Con questo risultato, la Mercedes coglie il sesto titolo costruttori consecutivo, eguagliando il primato della Ferrari dei tempi d'oro di Schumacher.
Bottas ha preso la testa della corsa al via. Questo per via della pessima partenza delle Rosse dalla prima fila, con Vettel incerto davanti a Leclerc. Verstappen, dal canto suo, è finito fuori pista dopo un contatto con Leclerc in curva 2. Nell’incidente con Verstappen, Leclerc ha rimediato forti danni all’ala anteriore, manifestatisi chiaramente con il collasso di una parte del componente. Alla fine del giro numero 4, nonostante le sue rimostranze, Leclerc è dovuto rientrare ai box per sostituire l’ala. Dopo aver montato le gialle, Leclerc si è ritrovato ultimo. Bottas, nel frattempo, ha accumulato un piccolo vantaggio di 2,5 secondi su Vettel nelle prime fasi di gara.
Di lì a poco, Leclerc e Verstappen sono finiti sotto investigazione per il contatto in partenza. Dopo aver inizialmente giudicato l’accaduto un contatto di gara, i commissari hanno deciso invece di analizzare meglio l’incidente. Nel frattempo, Leclerc ha cominciato una rimonta dal fondo, sorpassando Verstappen, a sua volta finito nelle retrovie, per la sedicesima posizione. A complicare ulteriormente la gara della Ferrari ha pensato un’altra investigazione da parte dei commissari, questa volta per la presunta falsa partenza di Vettel, effettivamente riscontrabile dai replay.
Davanti a Vettel a questo punto della corsa c’era il solo Bottas, il quale nel primo stint con le rosse ha mostrato un ottimo ritmo, che gli ha concesso di allungare sulla concorrenza. Concorrenza che includeva anche il compagno di squadra, Hamilton, pronto a farsi sotto in caso di penalità a Vettel. Sanzione che invece non è arrivata: i commissari hanno infatti graziato Vettel. Con l’arrivo del giro numero 15, è subentrata però un’altra difficoltà per Vettel, il degrado delle gomme. Il ritmo lento di Vettel, ormai tallonato da Hamilton, ha indotto la Ferrari a richiamare il tedesco ai box al termine del giro numero 16.
Vettel ha montato un altro treno di rosse, rivelando così una strategia a due soste pensata dalla Ferrari. Il tedesco è rientrato alle spalle di Sainz, in quarta posizione. Nel giro successivo è stata la volta del pit stop di Bottas, che ha montato le gialle ed ha riguadagnato la pista dietro ad Hamilton, in seconda piazza. Il cambio di mescola non ha implicato una strategia ad una sosta, anzi: per il finlandese, infatti, la Mercedes ha prospettato via radio due pit stop, a differenza di Hamilton, che ha infatti continuato a restare in pista.
Bottas, apparso molto veloce con le medie, ha ben presto avvicinato un Hamilton in forte crisi con le gomme. L’inglese ha effettuato la sua sosta al termine del giro numero 22; dopo aver montato le gialle, è rientrato alle spalle di Vettel, in terza posizione, ripristinando così l’ordine precedente alle soste. Molto più indietro, tra sorpassi e soste altrui, Leclerc si è ritrovato in settima piazza. Hamilton, lamentatosi via radio della scelta del team di non montare le hard, ma le medie, si è lanciato all’inseguimento di Vettel. Leclerc, dal canto suo, è sceso in dodicesima posizione dopo la sosta per montare le rosse, effettuata al termine del giro numero 27.
Leclerc ha ben presto riguadagnato terreno, risalendo in ottava posizione nel giro numero 32, mentre il suo compagno di squadra, Vettel, rientrava per montare le gialle. Vettel ha riguadagnato la pista alle spalle dei due piloti della Mercedes, con Hamilton lanciato in una rimonta sul leader della corsa, Bottas. Leclerc, nel frattempo, ha passato Gasly, salendo in sesta posizione. Nel frattempo, si è verificato un cambio al vertice: Bottas ha lasciato la testa della corsa ad Hamilton rientrando per montare le rosse. Bottas è stato assicurato via box del fatto che Hamilton dovesse effettuare un’altra sosta; notizia accolta con scetticismo dal finlandese.
Scetticismo alla fine rivelatosi non giustificato, visto che Hamilton è rientrato alla fine del giro numero 43 per montare le rosse. Hamilton si è dunque ritrovato terzo, alle spalle di Vettel. Forte delle sue gomme fresche, Hamilton si è lanciato all’inseguimento del tedesco. A sei giri dal termine, spazio per una sosta di Leclerc per montare le rosse e cercare il giro più veloce in gara. Hamilton ha ben presto raggiunto Vettel, e dopo una serie di doppiaggi, Hamilton ha cercato l’affondo a tre giri dal termine.
Quarto è Alexander Albon, della Red Bull; seguono un ottimo Carlos Sainz, della McLaren, e Leclerc. Settima posizione per Pierre Gasly, della Toro Rosso, davanti a Daniel Ricciardo, della Renault. Completano la top ten Lance Stroll, in forza alla Racing Point, e Nico Hulkenberg, della Renault. Undicesimo è Lando Norris, della McLaren, davanti a Daniil Kvyat, della Toro Rosso; e a Romain Grosjean, della Haas. Quindicesimo è il nostro Antonio Giovinazzi, in forza all’Alfa Romeo Racing; seguono Kimi Raikkonen, dell’Alfa Romeo Racing, e il danese della Haas, Kevin Magnussen. Chiudono lo schieramento i due piloti della Williams, George Russell e Robert Kubica.
Ritiro per Max Verstappen: i danni occorsi alla monoposto dell’olandese della Red Bull nel contatto con Leclerc si sono rivelati troppo ingenti per proseguire la corsa. Certo non il risultato sperato da Verstappen nella gara di casa della Honda. Out anche Sergio Perez, della Racing Point.
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Classifica finale Gran Premio del Giappone (53 giri):
# | DRIVER | TIME |
---|---|---|
1 | BOTTAS | Mercedes |
2 | VETTEL | +11.376 |
3 | HAMILTON | +11.786 |
4 | ALBON | +61.152 |
5 | SAINZ | +69.081 |
6 | LECLERC | +1 LAP |
7 | RICCIARDO | +1 LAP |
8 | GASLY | +1 LAP |
9 | HULKENBERG | +1 LAP |
10 | STROLL | +1 LAP |
11 | KVYAT | +1 LAP |
12 | NORRIS | +1 LAP |
13 | RAIKKONEN | +1 LAP |
14 | GROISJEAN | +1 LAP |
15 | GIOVINAZZI | +1 LAP |
16 | MAGNUSSEN | +1 LAP |
RIT | PEREZ | +No Time |
18 | RUSSELL | +2 LAPS |
19 | KUBUCA | +2 LAPS |
RIT | VERSTAPPEN | – |
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