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F1, GP Australia: Rosberg sul gradino più alto del podio, fuori Hamilton e Vettel
MELBOURNE, 16 MARZO 2014 – La prima gara della stagione di Formula1 ha confermato ciò che tutti aspettavamo: la supremazia della Mercedes, una vettura forse imbattibile, ma sicuramente non indistruttibile. Imbattibile perché Nico Rosberg va a vincere dominando nettamente la gara dall'inizio alla fine. Non indistruttibile perché la vettura non sembra mostrare l'affidabilità necessaria, come ha dimostrato il ritiro di Lewis Hamilton dopo appena tre giri.
Situazione analoga in casa Red Bull, soddisfatta per il secondo posto conquistato grazie a Ricciardo, ma con Vettel che conferma i dubbi e le difficoltà riscontrate durante i test invernali, ritirandosi al 5° giro. Ottimismo e equilibrio alla Mclaren, che piazza l'esordiente Magnussen sul gradino più basso del podio, mentre Button conclude quarto.
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Molti dubbi in casa Ferrari, le due rosse hanno avuto problemi ai motori fin dall'inizio, e non sono mai riuscite a sfruttarne il potenziale al 100%, prendendo due secondi a giro rispetto alla Mercedes. Bene anche la Williams di Bottas, che si piazza sesto, mentre flop incredibile delle Lotus con entrambi i piloti ritirati. E' stato un gran premio noioso e senza grandi emozioni, con pochissimi sorpassi e la sensazione che i piloti fossero concentrati soltanto sul consumo di carburante e sul proprio motore. Il turbo non rispecchia le aspettative e concede poco spettacolo, e per quanto riguarda l'incognita affidabilità sarà necessario aspettare i prossimi gran premi.
LA CRONACA
La gara è partita con un doppio warm up a causa di alcuni problemi sulla Morussia. Al via Rosberg brucia subito il compagno di squadra portandosi in testa, mentre Hamilton va a rallentatore. Kobayashi nelle retrovie fa strike andando dritto alla prima curva e centra Massa, causando il ritiro di entrambi. Buona la partenza delle Ferrari, con Raikkonen che effettua subito alcuni sorpassi. Ma già al terzo giro arrivano le sorprese: Hamilton ritorna ai box con dei problemi alla vettura e si ritira, due giri dopo lo segue incredibilmente Vettel, accusando problemi al motore.
Nel frattempo Alonso mantiene stabilmente la quinta piazza, lottando senza troppa enfasi con Hulkenberg che lo precede. Tutto regolare fino al sedicesimo giro, quando la Safety Car è costretta a fare il suo ingresso in pista, causa presenza di detriti in seguito ad un incidente che ha visto protagonista Bottas. Il gruppo si ricompatta, ma la musica non cambia con Rosberg al comando, Ricciardo secondo e un sorprendente Magnussen terzo. Ai pit stop Alonso riesce a superare Hulkenberg, ma viene sorpassato da Button. Kimi naviga invece in ottava posizione lottando con Bottas, con le Toro Rosso e con i suoi freni: il finlandese è stato autore di 3-4 bloccaggi che gli sono costati cari in termini di tempo e posizioni, segno che ancora non si sente totalmente a suo agio con la nuova F14-T.
Non succede più niente fino alla seconda tranche di soste, quando Button anticipa ancora tutti e porta le sue gomme davanti ad Alonso e Hulkenberg. Fernando riesce comunque a superare Nico portandosi al quinto posto, mentre Rosberg continua a fare il passo gara e da venti secondi alla Red Bull. La vettura di Ricciardo perde addirittura un po' rispetto alla McLaren dell'esordiente Magnussen, ma riesce comunque a mantenere il suo secondo posto fino alla bandiera a scacchi. Dietro Bottas recupera l'errore precedente e si porta fino alla sesta piazza, chiudendo davanti ad Hulkenberg. Raikkonen chiude ottavo davanti alle Toro Rosso e l'altro debuttante Kvyat, che va a punti.
TOP-DRIVER: Kevin Magnussen, esordiente danese di appena 21 anni, pilota costante che riesce a portare la McLaren sul podio dopo un anno di assenza. Era dal 2007 che un debuttante non finiva sul podio, all'epoca accadeva con Lewis Hamilton.
CLASSIFICA: 1. Rosberg, 2. Ricciardo, 3. Magnussen, 4. Button, 5. Alonso, 6. Bottas, 7. Hulkenberg, 8. Raikkonen , 9. Vergne, 10. Kvyat
RITIRATI: Massa, Kobayashi, Hamilton, Vettel, Ericsson, Maldonado, Grosjean.
Stefania Putzu